Porta Cerese, trivellatrice per carotare il terreno. Poi il progetto del sottopasso

MANTOVA –  Uno studio di fattibilità era già stato presentato il mese scorso in via Roma dai tecnici di Rete Ferrovie Italia, ma, da quello che potrebbe essere detto un lavoro preliminare al progetto vero e proprio, il passo è davvero lungo. Tuttavia un segnale che documenta l’intenzione delle ex Ferrovie dello Stato per mettere fine al problema di sempre della città, ovvero la sua cintura ferroviaria, è arrivato proprio ieri.
Nell’area di piazzale Montelungo su cui sorgeva il vecchio palazzetto dello sport, oggi spianato e ridotto a parcheggio, è stata posata una macchina trivellatrice. Un mezzo pesante con il quale gli stessi tecnici stanno realizzando i cosiddetti carotaggi del terreno. Si tratta di un passaggio preliminare per una infrastruttura impegnativa, qual è il sottopasso di Porta Cerese, ma indispensabile per la stesura del progetto definitivo e cantierabile. Infatti queste operazioni sono volte alla stesura di uno studio geo-gnostico del terreno al fine di capirne la consistenza e conoscerne le sottostanti movimentazioni dell’acqua di falda. Tale area infatti per secoli è stata caratterizzata da acque di superficie bonificate poi in epoca fascista. Questi e altri parametri verranno studiati proprio con i carotaggi del terreno.
Il collocamento della trivellatrice non deve tuttavia far credere che il sottopasso verrà realizzato proprio in quel punto, come pure era stato previsto dal piano Esselunga, quale opera di compensazione, qualora il supermercato del gruppo Caprotti avesse trovato collocazione proprio lì, prima di essere delocalizzato in piazzale Mondadori. In realtà, spiegano i tecnici, le trivellazioni sono state predisposte in piazzale Montelungo per una mera ragione di praticità, dal momento che farle a ridosso del passaggio a livello su via Brennero avrebbero creato maggiori incomodi alla circolazione.
Una volta avuti gli esiti dei campionamenti del terreno, i progettisti di Rfi potranno procedere nella stesura del progetto vero e proprio, il quale segue alle ispezioni condotte ancora lo scorso anno assieme al sindaco  Mattia Palazzi, all’assessore e ai tecnici del settore lavori pubblici.
Dunque questo è il primo dei tre interventi di bypass delle linee ferroviarie. Seguiranno quelli di Cittadella (via Giovanni Bono, e accesso alla Canottieri Mincio) e al passaggio a livello di via Brescia, a Gambarara.