Bloccato dalla stanchezza durante un’escursione in montagna: mantovano tratto in salvo dal soccorso alpino

MANTOVA Una brutta avventura ma per fortuna con il lieto fine quella capitata ieri durante un’escursione sul Monte Baldo al giornalista mantovano di RaiTre Stefano Lorelli. «Nella discesa a valle dal Santuario della Madonna della Corona lungo il sentiero segnalato che dal Ponte Tibetano porta a Molino Brentino Belluno – ha raccontato lo stesso Lorelli -, mi sono trovato in una situazione di seria difficoltà. Mia moglie Carla ha avuto la prontezza di decidere di scendere da sola verso il paese per cercare aiuto ed io sono rimasto sul sentiero, bloccato, rilevando comunque la mia posizione sullo smartphone. Carla ha chiamato la signora Maria Luisa del Malù Bar di Brentino, grazie al numero riportato sullo scontrino che avevo conservato dopo le consumazioni prese prima della salita. E lei le ha fornito i numeri del soccorso alpino di Verona, che si è subito attivato, preoccupandosi più volte dell’evolversi del recupero. Lorenzo, il coordinatore, ha geolocalizzato le nostre posizioni e attivato i soccorsi. Sono così arrivati Cristiano e Matteo, nel buio più fitto. Hanno incontrato Carla e poi sono saliti sino a 600 metri per raggiungere me. Hanno messo in campo subito la loro estrema professionalità, ma soprattutto una straordinaria umanità nel mettermi nelle condizioni mentali ed emotive ancor prima che fisiche di affrontare una discesa che, senza di loro, non avrei saputo affrontare». L’intervento si è infatti concluso intorno alle 22 di ieri, sabato. Gli uomini del Soccorso Alpino di Verona erano partiti verso le 17.30. Una volta raggiunto l’escursionista, i soccorritori lo avevano dotato di imbrago e assicurato tenendolo uno da dietro con la corda tesa e uno sorreggendolo davanti, per 300 metri di dislivello. Una volta a valle, la squadra ha riaccompagnato con i propri mezzi la coppia alla macchina. «Grazie ancora a Cristiano e Matteo – ha aggiunto Lorelli -, e grazie anche alla solidarietà delle persone di Brentino messesi e disposizione e alla professionalità dei coordinatori sanitari e del soccorso alpino».