Caso Oncologia di Mantova, il primario si difende

MANTOVA – Ha risposto punto su punto alle contestazioni che gli venivano mosse dal Pm e dalle parti civili, fornendo le proprie spiegazioni. Ieri è stata la giornata di Maurizio Cant o re , primario del reparto di Oncologia del Poma, che si è sottoposto a esame davanti al giudice Giovanna Camillo che presiede il processo che vede il primario imputato insieme al suo vice Roberto Barbierie alle oncologhe Car – la Rabbi e Maria Donatella Zamagni. I reati loro contestati a vario titolo sono omicidio colposo, lesioni aggravate con l’ipotesi di procedure diagnostiche e terapeutiche inadeguate, falso in atto pubblico e violazione delle norme sulla privacy. Nei loro confronti la procura di via Poma aveva individuato precise responsabilità – sulle quali si sta dibattendo– e relative alla morte o alle lesioni arrecate a tre pazienti, poi saliti in un secondo momento a quattro.
Quattro anni fa gli inquirenti avevano proposto la chiusura di 28 delle 31 cartelle cliniche esaminate, con contestuale notifica ai quattro dell’avviso di chiusura delle indagini per l’ipotesi di omicidio colposo.
Le cartelle prese in esame si riferivano al periodo da febbraio 2014 a febbraio 2017. Le indagini avevano preso il via dalle segnalazioni di due medici che contestavano ai colleghi il mancato utilizzo di farmaci mirati e di ultima generazione al posto di terapie regionali. Il sospetto era quello che potessero essere state scelte modalità meno efficaci ma con basso costo per l’azienda