Centrodestra compatto su Zancuoghi “Serve cambio di passo per la città”

MANTOVA Ieri sera, nella sede di Fratelli d’Italia, è stato presentato Raffaele Zancuoghi come candidato sindaco della coalizione di centrodestra per Mantova 2026. Presenti i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Mantova Ideale, uniti nel sostegno a una candidatura definita “civica, trasversale e di sintesi”. Ad aprire gli interventi Paola Mancini (FdI), che ha ricostruito il percorso che ha portato alla scelta del nome: «Ci siamo chiesti cosa vogliono oggi i cittadini di Mantova per la loro città e a chi intendano affidare le chiavi del futuro. Da qui è partita una ricerca anche fuori dall’ambito politico, per individuare una figura rappresentativa e trasversale». Zancuoghi, ha spiegato, «rappresenta affidabilità e fiducia ed è il frutto di un percorso umano e professionale che può cambiare quel modo di amministrare ordinario che ha caratterizzato Mantova negli ultimi anni». Michele Falcone (Forza Italia) ha parlato di una città «seduta su se stessa», sottolineando come dal confronto interno al centrodestra sia emersa «la necessità di una visione diversa rispetto a quella dell’attuale amministrazione». Da qui la convergenza su Zancuoghi, «identikit ideale per guidare la squadra del centrodestra e provare a vincere dopo dieci anni». Per la Lega, Antonio Carra ha ricordato il lavoro condiviso con Alessandra Cappellari nella scelta del candidato, indicando nella sicurezza uno dei temi centrali della campagna. Enrico Volpi (Noi Moderati) ha rivendicato «un centrodestra capace di fare sintesi», parlando di rilancio nei collegamenti infrastrutturali, università e rapporto con il Garda: «Mantova deve tornare a essere traino della provincia. Oggi è chiusa in se stessa: serve una nuova visione». Stefano Rossi (Mantova Ideale) ha garantito «supporto a 360 gradi», aggiungendo: «Chi ci mette la faccia in un momento politico come questo merita rispetto. E chi partecipa a una competizione lo fa per vincere». A chiudere, il candidato. «Non esiste il singolo: si vince con la squadra. Io mi considero un coordinatore», ha detto Zancuoghi. «Mantova ha fatto anche cose belle, ma si è chiusa in se stessa. Serve un cambio di passo». Classe 1971, 4 figlie, responsabile del servizio gestione impianti termici di Tea Reteluce e presidente della Canottieri Mincio, ha spiegato: «L’esperienza alla Canottieri mi ha fatto capire quanto sia bello fare qualcosa per la gente». E sul metodo: «Spero nell’intelligenza delle persone. Vorrei una campagna sui contenuti, nel rispetto delle persone: adesso è il momento di ascoltare e trovare una sintesi tra gli alleati nella costruzione del programma elettorale». Sul tema della lista civica, il centrodestra è chiaro: «Ad oggi una lista civica non c’è, ma siamo in una fase di confronto». Tra gli obiettivi indicati anche l’ampliamento della partecipazione e il contrasto all’astensionismo. Alla domanda sulle parole chiave della campagna, Zancuoghi ha indicato la direzione: «Unire e valorizzare le professionalità per costruire un progetto di Mantova nuova», che «torni a essere al reale centro dell’Italia».
Antonia Bersellini Baroni