Cittadinanza a Zaki e post filo-Israele: critiche a cascata sul sindaco

Mattia Palazzi
Mattia Palazzi

MANTOVA Normalmente fatto oggetto di consensi trasversali anche per le proprie valutazioni di carattere politico nazionali o internazionali, il sindaco Mattia Palazzi ha però registrato in queste ore non poche valutazioni negative sui canali social da lui molto utilizzati. In particolare, un doppio boomerang gli si è ritorto contro: la presa di posizione molto schierata dalla parte di Israele in seguito alle azioni messe in campo dai guerriglieri di Hamas, e le dichiarazioni filo-palestinesi rilasciate da Patrick Zaki, sempre sui canali social, ossia lo studente egiziano per la cui liberazione si è speso lo stesso governo, e al quale il Comune di Mantova ha attribuito la cittadinanza onoraria.
«Con il popolo Israeliano vittima dell’attacco terroristico di Hamas. La Comunità internazionale si mobiliti subito per fermare l’escalation di guerra», aveva scritto Palazzi sulla sua pagina Facebook, scatenando una trentina di post che lo invitavano a riconsiderare anche le violenze subite dai palestinesi, e decimando le centinaia di like che normalmente il sindaco riscuote in ogni suo post.
Numerosi invece gli interventi pubblici di sberleffo all’indirizzo dell’amministrazione di via Roma, tributaria a Zaki della massima benemerenza. Lo studente infatti ha scritto pubblicamente: «Quando un serial killer (il premier israeliano, ndr) cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali per legalizzare l’uccisione di civili, dove possono andare!».