Commissioni in presenza: Tonelli contro Allegretti

MANTOVA – «Ma forse a Mantova qualcuno vuole dimostrare di essere più furbo anche del Covid?». Se lo chiede il consigliere comunale leghista  Tommaso Tonelli, contestando alla presidenza del consiglio la decisione di convocare le commissioni consiliari in presenza anziché in remoto. Dopo la formale richiesta di quattro gruppi consigliari al presidente Massimo Allegretti di convocare commissioni e consigli comunali in videoconferenza, «siamo al paradosso per il quale tre presidenti di commissione di altri tre distinti gruppi (Laura Ferro della lista Gialla, Francesco Rossi del Pd, e Gloria Costani di Saf) hanno accolto l’appello convocando le proprie assemblee in remoto, mentre Allegretti ha convocato la commissione Affari generali il prossimo 16 marzo in presenza».

Per Tonelli questo è inammissibile: «Al di là della scorrettezza di farlo senza nemmeno condividere tale scelta, si evidenzia un cortocircuito per il quale nel Partito democratico, partito a cui appartiene il Allegretti, riunisce l’assemblea nazionale per l’elezione del segretario in videoconferenza, mentre nella piccola Mantova non si è in grado (o forse non si vuole e sarebbe ancora peggio) svolgere nemmeno una commissione, che potenzialmente potrebbe comunque comportare la presenza di tutti i 32 consiglieri, in remoto».
La recrudescenza del virus è talmente attuale, ribadisce Tonelli, «che addirittura la Tea, società partecipata dal Comune di Mantova, ha chiuso i propri sportelli al pubblico per evitare di esporre i propri dipendenti al pericolo di contagi e tanti consigli comunali, dal nostro capoluogo regionale di Milano fino a quello di un comune limitrofo come Porto Mantovano, le riunioni vengono svolte ormai da mesi in videoconferenza».