Cristian Di Marco non ce l’ha fatta. Morto mentre stava per salire in aereo

L'artigiano di San Giorgio colto da malore a Barbados

MANTOVA La notizia è arrivata quando tutto sembrava risolto:  Cristian Di Marco è morto mentre stava per essere caricato su un aereo che da Bridgetown, capitale di Barbados lo doveva portare in Martinica. Erano da poco passate le 15 ora locale, le 20 in Italia, quando il cuore dell’artigiano 43enne di San Giorgio colto da un malore mentre era in vacanza ai Caraibi si è fermato. E la notizia ha fermato anche il grande cuore dei mantovani (e non solo) che si erano attivati in questi giorni per aiutare i familiari del 43enne a riportarlo in Italia dove avrebbe potuto essere curato nel migliore dei modi. Un grande cuore che in poco più di 24 ore aveva permesso di raccogliere circa 90mila euro dei 130mila necessari per organizzare il trasporto con un volo speciale. La corsa contro il tempo aveva avuto una forte accelerazione grazie anche all’intervento della banca Mps che aveva coperto la parte mancante del denaro con un fido per raggiungere la cifra finale di 125mila euro che erano stati versati su un conto dell’isola di Barbados. A quel punto non restava che organizzare il trasporto di Cristian Di Marco, che da lunedì scorso era ricoverato in coma all’ospedale Queen Elizabeth di Bridgetown in seguito a un malore la cui origine non è ancora ben chiara. A Barbados erano arrivati i suoi genitori, mentre la moglie  Federica, con i figli, era tornata in Italia nella giornata di ieri. Il programma per il ritorno in Italia di Cristian Di marco era stato già fissato con una tappa intermedia in Martinica. Alle 17.30 locali era previsto l’imbarco sull’aereo che doveva portare Di Marco in Martinica; decollo alle 20 e atterraggio alle 22 circa. In una struttura ospedaliera dell’isola caraibica che è un governatorato francese, il 43enne avrebeb dovuto essere sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere del liquido dalla testa, quindi dopo 24-48 ore di osservazione la partenza per l’aeroporto Catullo di Verona dove ad attenderlo avrebbe trovato un’ambulanza pronta per portarlo al Poma per una valutazione della situazione clinica. Purtroppo tutto quanto pianificato durante queste giornate convulse non è bastato e alla fine con il cuore di Cristian si è arreso anche il grande cuore dei suoi tanti amici mantovani e non che in uno slancio commovente che ha onorato l’amicizia con la A maiuscola si sono adoperati in ogni modo diffondendo e condividendo sui social una raccolta di fondi che comunque non saranno dispersi.