BORGO VIRGILIO – Il nome di un medico dell’ospedale Carlo Poma di Mantova è iscritto nel registro degli indagati per la morte di Silvia Persi, 42enne di Cerese deceduta lo scorso 5 settembre nel reparto di rianimazione dello stesso ospedale dove era stata ricoverata poche ore prima. Ieri nelle sale mortuarie del Poma è stata eseguita l’autopsia disposta dalla procura di Mantova ed eseguita dal dottor Antonello Cirnelli, medico legale di Portogruaro. Dall’esito dell’autopsia non sarebbero emerse evidenze tali da potere affermare una diagnosi precisa riguardo alle cause del decesso. Ci sono in piedi varie ipotesi, compresa quella del decesso a seguito di un ictus, per le quali bisognerà aspettare l’esito degli esami di laboratorio sui campioni prelevati dalla salma durante l’esame. Il perito incaricato dalla procura si è preso 90 giorni per stilare un relazione completa, ma già entro i prossimi 30 giorni è previsto un incontro fra le parti per fare il punto sui risultati delle analisi. Ieri infatti l’avvocato Francesco Sorregotti, che assiste il marito della 42enne, Antonino Giordano, ha nominato un proprio consulente di parte, il dottor Giancarlo Menini, medico legale di Verona. Anche il difensore del medico indagato ha nominato un proprio consulente. Silvia Persi si era recata al pronto soccorso del Poma lo scorso primo settembre in seguito a uno svenimento mentre era in casa. Quello stesso giorno avrebbe dovuto sottoporsi a degli esami che le erano stati prescritti dal suo medico di base. Non risulta che durante le due ore in cui la 42enne era rimasta in pronto soccorso quegli esami siano stati eseguiti anche se questa lo avrebbe fatto presente al personale dell’ambulanza consegnando l’impegnativa del medico. Alla fine veniva dimessa con la diagnosi di intolleranza a un farmaco antidolorifico che stava prendendo. Il medico del pronto soccorso le aveva prescritto un altro farmaco che però la 42enne non avrebbe mai assunto. La sera di venerdì scorso 4 settembre Silvia Persi veniva colta da un nuovo malore, questa volta più grave: avrebbe avuto difficoltà a parlare e a muovere il braccio destro. Portata nuovamente in pronto soccorso con un’ambulanza veniva ricoverata in reparto e trattenuta in osservazione fino alle 5.30 del giorno successivo, quando, con l’aggravarsi del quadro clinico, la donna veniva trasferita nel reparto di rianimazione dove purtroppo cessava di vivere intorno alle 13. Nelle ore successive il marito, sebbene straziato dal dolore, trovava la forza per presentare un esposto che faceva scattare le indagini della magistratura. Ora ad autopsia eseguita dalla procura si attende per le prossime ore il nulla osta per la sepoltura. I funerali di Silvia Persi dovrebbero svolgersi nella giornata di domani.