MANTOVA Lo hanno visto accasciarsi all’improvviso mentre camminava con passo malfermo in piazza Mantegna. A prestargli i primi soccorsi sono stati un medico e un’infermiera che stavano facendo un giro a piedi in centro. Sul posto sono arrivate nel giro di pochi minuti auto medica e ambulanza, ma ben presto si è scoperto che il malore che aveva colto un ragazzino altro non era che una sbronza da coma etilico. È successo di nuovo l’altro ieri in peno centro storico: non erano neanche le 22.15 che un ragazzino di soli 16 anni crollava al suolo perché aveva bevuto troppo alcol. Nessun dubbio sulla natura del malore per medici e infermieri; lo stato di ebbrezza del 16enne era palese, e trattandosi di un minorenne se ne occupavano anche le forze dell’ordine, nello specifico gli agenti di una pattuglia della Polizia locale. Il ragazzino veniva portato al Carlo Poma e ricoverato in Pediatria, dove è stato dimesso già nelle mattinata di ieri, mentre gli agenti di viale Fiume dopo avere identificato il giovane, italiano residente nel comune di Borgo Virgilio, cercavano di contattare qualche suo familiare. Ricerca in cui alla fine avevano più successo i carabinieri, che sono riusciti a rintracciare il padre del ragazzo che è andato a riprenderselo in ospedale. Ora sono scattate le indagini per capire dove il minorenne si è procurato gli alcolici con i quali si è sbronzato. Se questi risultassero acquistati in qualche negozio o locale pubblico scatterebbero sanzioni molto pesanti compresa la sospensione temporanea delle licenza, come già accaduto ad alcuni titolari di attività che avevano venduto o servito alcolici a minorenni, che potrebbero incapare addirittura in sanzioni aggravate dalla recidiva. Il giovane era comunque con una comitiva di amici, tra loro anche dei maggiorenni, per cui potrebbe essersi procurato gli alcolici tramite questi ultimi. Il sabato mantovano è proseguito a Scorzarolo (ancora il comune di Borgo Virgilio), dove verso l’una di ieri è stata soccorsa una ragazza di 20 anni anch’essa per una intossicazione etilica. Nulla di illegale in questo frangente: la persona finita in coma etilico è maggiorenne, “adulta e vaccinata” come si suol dire. Trasportata al pronto soccorso del Carlo Poma vi è rimasta fino a ieri mattina quando, una volta smaltita la sbornia è stata dimessa e ha così potuto lasciare l’ospedale non prima però di avere pagato il ticket per la prestazione medica, stando almeno alle voci che circolavano ieri in reparto. Come dire: al Poma il buono consumazione non è proprio contemplato.