Fi: via Assmann, passo indietro per il Ducale?

MANTOVA «I musei statali rimarranno sotto la gestione diretta dello Stato». Questo l’assunto da cui parte il ministro ai beni culturali  Alberto Bonisoli, che sposta l’attenzione mantovana dalla direzione generale del Palazzo Ducale (uno dei venti musei nazionali passati con la riforma Franceschini a una gestione aziendale, con tanto di Cda) al suo ritorno allo stato pristino, ovvero di struttura museale retta dal ministero.
Dunque, diventa relativa a questo punto la successione di  Peter Assmann nelle stanze dei bottoni di piazza Paccagnini, laddove dovesse trovare terreno di applicazione il decreto firmato da Bonisoli alla vigilia di Ferragosto, per riorganizzare anche il museo mantovano, in modo «più moderno, efficiente e semplificato», con maggiore rilievo assegnato ai comitati scientifici, l’abolizione dei Cda e soprattutto con una più equa redistribuzione delle risorse, in modo da aiutare le realtà museali minori.
Su questo punto si è aperto un dibattito sul fronte politicvo che vede in prima fila anche Forza Italia a Mantova, dove sia la referente provinciale  Anna Lisa Baroni che il capogruppo  Pier Luigi Baschieri paventano un pericoloso passo indietro, laddove Mantova dovesse perdere l’autonomia.