Fondazione Univermantova e Unimore nel corso di laurea di Ingegneria Informatica

MANTOVA Con più di 100 iscritti già a partire dal primo anno – che risale all’aa 2018/19, nel pieno della pandemia da Covid – la facoltà di Ingegneria Informatica di Unimore, con sede a Mantova, sta riscuotendo sempre più successo, sia tra i neodiplomati ma soprattutto tra le aziende del territorio. Alla presentazione del corso di laurea in aula magna, a cui sono stati invitati gli studenti del Belfiore e del Fermi, Il Prof. Marko Bertogno spiega come il settore di interesse dell’Ingegneria Informatica sia molto ampio e variegato. “Dalla cybersecurity, all’intelligenza artificiale, dall’embedded alla robotica, al real time: tutte queste sono applicazioni che hanno a che vedere massimamente con l’ingegneria informatica”. “Sapete che a Mantova un’università vera e propria non c’è – spiega Bertogno, – è piuttosto un insieme di corsi di laurea per i quali in passato ci si è appoggiati ad altre università. Ora l’idea è quella di rilanciare il tutto trovando in Unimore – Università di Modena e Reggio Emilia – un partner stabile e affidabile per avere una vera e propria università mantovana”. Ad oggi Unimore arriva a contare fino a quasi 10.000 studenti e la volontà è quella di aumentare l’offerta formativa anche a Mantova: si intende implementare la stessa con nuovi corsi di laurea che guardino all’ambito economico-giuridico, al medico-sanitario e alla green chemistry.

Importante sottolineare che il corso di Ingegneria Informatica di Unimore si situa al primo posto tra i vari atenei italiani, e quello che lo caratterizza maggiormente è il suo taglio laboratoriale. “Learning by doing è il nostro motto: non ci si può non sporcare le mani facendo questa facoltà” chiosa Claudia Canali, coordinatrice del corso di laurea medesimo. “Facendo questa scelta imparerete un linguaggio, quello dell’informatica appunto, universale, non legato nello specifico al territorio di appartenenza. Potrete lavorare negli ambiti più disparati e nelle aree geografiche le più diverse: dall’azienda sotto casa, all’altro capo del mondo. Sì, perché il 48% delle aziende cerca competenze proprio in ambito informatico, spesso senza riuscire a trovarle”.
Barbara Barison