Gang delle casseforti, altri tre banditi finiscono alla sbarra

tribunale di mantova

MANTOVA Erano stati arrestati dai carabinieri di Parma in quanto ritenuti responsabili di ben 43 colpi messi a segno tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Massa e Mantova. Dieci le persone finite in manette nel novembre 2013: sette sinti residenti in due campi nomadi nel reggiano e tre cutresi. Si trattava di Tiziano Barosi, Alfredo Amato, Gianluca Bianchi, Domenico Cordua, Rosario Falbo, Alan Grisetti, Alex Grisetti, Edy Truzzi, Elvis Truzzi e Giancarlo Truzzi. Per tutti le accuse erano di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in uffici postali, supermercati e abitazioni private. Il loro modus operandi era da veri specialisti: dopo aver neutralizzato i sistemi d’allarme tramite schiumogeni, forzavano una finestra e quindi entravano. Una volta individuata la cassaforte, la tagliavano con un flessibile, trafugando in men che non si dica tutto quanto vi fosse contenuto soprattutto contanti e gioielli, per poi dileguarsi. In almeno un paio di circostanze si erano anche impossessati di pistole custodite nei caveau e poi rivendute. Barosi, 45enne ritenuto tra i capi del sodalizio criminale, era stato arrestato nel marzo 2012 assieme ad altre due persone; i carabinieri, grazie ad una soffiata, li avevano bloccati prima di mettere a segno un colpo al Conad di Suzzara. Lo scorso novembre Barosi aveva patteggiato 25 mesi di reclusione. La posizione di Amato, attualmente in carcere a Bologna, e quella degli ultimi 2 complici di Barosi, Eliks Truzzi e Donald Gabrieli, era invece stata stralciata: ieri l’apertura del processo ordinario Il 15 metà aprile la seconda udienza.