Giulio Tamburini nominato dal Csm a capo della Procura di Mantova

MANTOVA L’indiscrezione circolava già da qualche tempo ma adesso è avallata anche dal crisma dell’ufficialità: Giulio Tamburini è il nuovo procuratore capo di Mantova. La nomina, da parte del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, è arrivata nella serata di ieri. Ora, come da prassi, si attende solo il conferimento d’incarico, di concerto con quanto deliberato dal Csm, del Ministero della Giustizia. Tamburini, con un’esperienza quarantennale in magistratura, andrà ora a prendere il posto lasciato vacante, ormai oltre un anno fa, da Manuela Fasolato, dopo il suo trasferimento alla guida della procura di Rovigo. Una lunga carriera quella del neo numero uno di via Poma, che in questi mesi ha pure ricoperto il ruolo di procuratore facente funzioni, iniziata nel 1985 prestando servizio a Pinerolo in Piemonte. Nel 1989 entra a far parte della procura circondariale di Mantova e nel 1994 in quella del tribunale che, cinque anni più tardi, verranno accorpate. Tra i vari fiori all’occhiello della sua lunga attività di magistrato inquirente va sicuramente menzionata la maxi inchiesta Montedison. Tra i tanti casi di cronaca nera di cui si è occupato invece si ricordano gli assassinii di Marco Stuto, a Viadana, di Jessica Poli, uccisa dal marito a Canneto e di don Remo Strazzi. Molto più recenti infine, i processi istruiti per i delitti del gioielliere di Suzzara Gabriele Mora, e di Anna Turina, l’anziana di Malavicina per la cui morte è stato condannato all’ergastolo il genero.