Gli esperti: Mantova deve puntare su turismo lento ed enogastronomia

Mantova I dati certificano anche le praterie di crescita possibili, sempre con un occhio al tema sostenibilità. Dove siamo deboli? «Manca l’elemento esperienziale- spiegano Simona Franzoni e Chiara Dalle Nogare – entrare a contatto con la cultura locale, che rende protagonista il viaggiatore; inoltre Mantova deve migliorare l’offerta dell’outdoor, il turismo lento e cicloturismo, e anche il circuito enogastronomico: manca la promozione dei prodotti tipici». Grandi temi, ma anche sostanza. Considerando tutte le strutture ricettive (alberghiere ed extra-alberghiere: 287, che offrono 2.767 posti letto) degli alberghi sono pochi quelli che danno rispondenza sulla sostenibilità. Lavorano meglio le extra-alberghiere, ma tutte devono operare per rendere accessibili le proprie strutture ( questo considerando la tendenza della popolazione: un invecchiamento progressivo, in aumento: è fisiologico rendere la struttura ottimale per il “ visitatore prossimo”), ma si deve lavorare anche sulle proprie azioni: essere sostenibili dal punto di vista ambientale (emissioni), essere cristallini (comunicare la propria accessibilità, o anche la propria “non” accessibilità), implementare la digitalizzazione, e avere un equilibrio economico (in parole povere: non fregare il turista con prezzi esorbitanti, ma operare una scelta per avere profitto nel suo ritorno, in futuro).
Altri dati: nel periodo 2016-2022, le imprese attive nel settore turistico (codici Ateco dedicati) sono mediamente 520 l’anno. Di queste, le femminili sono 185 (pari a circa il 35% del totale), mentre le straniere sono 76 (pari a circa il 15% del totale). La tipologia di contratto più frequente è quella a tempo determinato, e i lavoratori interessati sono in maggioranza femmine. (abb)