Il museo del truciola nella rete museale dei Consorzi di bonifica E DEI CONSORZI DI BONIFICA

MANTOVA – Si chiamano ecomusei, musei del territorio, musei dell’acqua, ma anche musei delle idrovore: sono la variegata rete museale, afferente ai Consorzi di bonifica ed irrigazione italiani; sono oltre un centinaio le  proposte (espositive, interattive, didattiche) allestite generalmente in manufatti idraulici e visitate ogni anno da migliaia di persone, soprattutto studenti, pandemia permettendo. Sono luoghi ricchi di suggestione e narrazioni come nel caso del Museo della roggia Mora, nella periferia di Vigevano in Lombardia, ubicato all’interno del Mulino di Mora Bassa, dove si dice che Ludovico Maria Sforza incontrasse la sua giovane amante, Cecilia Gallerani, la famosa dama con l’ermellino. “Sono spesso l’anello di divulgazione fra il territorio e lo straordinario patrimonio di storia locale, conservato negli archivi degli enti consorziali” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

In questo panorama è il Museo del Truciolo (http://www.museodeltruciolo.it/), il simbolo scelto in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, che dedica quest’anno particolare attenzione alle piccole strutture locali.

Nato nel 2009 è ubicato nella chiavica sul canale Tagliata Guastallese, a Villarotta di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia. Il manufatto idraulico, costruito nel XV secolo, è stato ristrutturato dal mantovano Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po e dal Comune di Luzzara, con la volontà di riscoperta e valorizzazione della memoria del territorio; all’interno dello storico immobile, il gruppo fotografico La Treccia, che ha in gestione il museo, ha ottenuto di collocare le attrezzature, donate dai Fratelli Ruina e che sono il nucleo della raccolta.