La messa del vescovo Busca in ricordo delle vittime Covid

MANTOVA

In ricordo delle vittime del covid-19 si è celebrata in città, presso il cimitero monumentale degli Angeli, la Messa solenne presieduta da sua eminenza, il vescovo di Mantova. La funzione è stata celebrata  dai sacerdoti del vicariato della città, all’aperto e in piena sicurezza.

Nei mesi scorsi già numerose parrocchie della diocesi avevano celebrato le messe a suffragio delle molte vittime morte in seguito al virus.

Il vescovo Marco Busca, alla presenza del prefetto, Carolina Bellantoni, del sindaco, Mattia Palazzi, del direttore dell’ ASST, Raffaello Stradoni e di autorità civili e militari, ha voluto rendere omaggio ai defunti ma anche ai loro parenti che non hanno potuto dare una degna sepoltura ai loro cari.

“Durante questi mesi si sono assommate tre sofferenze” – spiega il vescovo. “La morte dei propri congiunti che lacera l’anima, l’impossibilità di poter stare loro vicini e infine la mancata celebrazione esequiale, senza ricomposizione della salma né veglia funebre.”

Parla spesso di dignità del morire, il vescovo Marco, dignità che è venuta meno in un distacco troppo veloce che non ha lasciato spazio ad un saluto, ad un chiarimento.

“Tuttavia il conforto – continua il vescovo – lo troviamo nell’Eucarestia, dove le barriere di tempo e spazio non esistono piú, e i nostri defunti sono solo invisibili, non certo assenti; nella messa sono possibili istanti di dialogo per ritrovarsi in una luce diversa, la luce di Dio.”

Veniamo infine messi in guardia da una nostalgia cattiva che ci fa ricordare i nostri defunti solo nel momento della fine, incrementando i nostri sensi di colpa.

“I nostri morti ci chiedono solo di lasciarli andare” – conclude infine il vescovo. “Non dobbiamo piú vivere la gioia, che ancora risiede nel fluire della vita, come una profanazione. Dobbiamo bensí ricordare i nostri cari defunti portandoli nel cuore, raccogliendo il loro lascito e  manifestandolo al mondo con le loro parole ei loro gesti piú significativi.”

BB