La minaccia Omicron sul Natale. A Mantova boom di nuovi positivi e 27 morti in un mese

MANTOVA In attesa dell’arrivo della variante Omicron, la Lombardia e di conseguenza il  Mantovano restano in zona bianca, l’unica cosa appunto bianca di questo Natale con il Covid anno II. Le restrizioni del decreto Natale per contenere i contagi confermano che anche quest’anno non si potrà fare festa, e del resto i numeri che emergono dai report di queste ultime settimane lasciano ben poco sperare. Sono 2.879 le persone attualmente positive al Covid nella provincia di Mantova secondo i dati dell’ultimo report di Ats Val Padana aggiornati allo scorso 19 dicembre, ma il numero è sicuramente maggiore viste le impennate di contagi giornalieri di questa settimana. L’aumento rispetto alla settimana precedente è di 699 casi, mentre rispetto a un mese fa gli attuali positivi presenti nel mantovano sono 2027 in più, per una media di 506,7 casi di positività a settimana, ma con un incremento via via sempre più marcato nelle ultime due settimane. Lo stesso si può dire anche sul fronte dei decessi per Covid, che purtroppo in queste ultime settimane sono ripresi. Il numero delle vittime aggiornato allo scorso 19 dicembre è 1563 da inizio pandemia, 12 in più rispetto al report della settimana precedente. Considerando che nell’ultimo mese i decessi per Covid sono stati 27, praticamente metà di questi si sono verificati negli ultimi sette giorni. Queste 12 nuove vittime sono tutte di sesso maschile e appartengono tutte alla fascia d’età superiore ai 70 anni. Riguardo all’incidenza settimanale della pandemia ogni 100mila abitanti, rispetto alla settimana precedente si è registrato un aumento dei casi in tutti gli ambiti territoriali di Ats Val Padana. Al momento, quello che manifesta una maggiore criticità, è quello di Mantova con un tasso di incidenza settimanale di quasi 340 casi ogni 100mila abitanti (la soglia critica è 50, ndr). L’incremento maggiore sulla media mobile a sette giorni è stato registrato nell’Alto Mantovano, che è passato da un’incidenza 208 a 301 casi ogni 100mila abitanti.