La moglie “inciampa” e va in ospedale. Lui va in carcere per violenza domestica

MANTOVA Oggi alle prime luci dell’alba gli agenti della Squadra Volante, su disposizione della Centrale Operativa della Questura, intervenivano d’urgenza unitamente al Personale sanitario del 118 in un appartamento sito all’ultimo piano di un edificio nei pressi dello Stadio “Danilo Martelli”.
La scena si presentava ai poliziotti sin da subito sconcertante.
Oltre al particolare contesto di disordine, comune ad episodi di violente liti in famiglia, si constatava la vistosa presenza di tracce ematiche: impronte di mani sulle pareti nonché orme di scarpe e piedi nudi sul pavimento. Su un tavolo, adibito a fasciatoio, il telo protettivo era intriso di sangue ed infine, nei pressi della cucina, la cui porta a vetri era in frantumi, era presente un’ampia chiazza di liquido ematico con grossi frammenti di vetro.
Il contesto si presentava talmente preoccupante da richiedere l’intervento sul posto di Personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica per i necessari rilievi.
L’uomo, un 33enne incensurato di origine nigeriana, con ancora in braccio il figlio di pochi mesi, in assenza della vittima – che era stata trasportata d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Carlo Poma con profondi tagli alle braccia – riferiva di una caduta autonoma dopo che la malcapitata era inciampata accidentalmente. Agli occhi esperti degli uomini della Volante, però il quadro non appariva compatibile con la complessità della scena del crimine. Per questo motivo, dopo aver accompagnato l’uomo negli Uffici di Piazza Sordello per le attività di Polizia Giudiziaria, gli Agenti attendevano il termine dell’intervento chirurgico al quale la donna – una 33enne anch’essa di origini nigeriana – era stata sottoposta d’urgenza.
La vittima, infatti, confermando i dubbi dei poliziotti, riferiva che la sera precedente, dopo esser rincasata, aveva iniziato un acceso diverbio con il compagno che era durato sino all’una di notte, allorché stremata, si addormentava. Intorno alle tre veniva violentemente svegliata dal marito il quale, in uno scatto d’ira, iniziava a percuoterla sul ventre e sulla schiena con una bottiglia di plastica piena d’acqua (un oggetto contundente di oltre un chilo di peso). A stento riusciva a fuggire dalla stanza matrimoniale ma veniva raggiunta in corridoio e spinta brutalmente contro la porta a vetri della cucina, che andava in frantumi provocando alla donna ferite da taglio su varie parti del corpo.
Al termine della ricostruzione dei fatti, pertanto, gli Agenti di Polizia dichiaravano il 33enne S.D.O. in arresto per lesioni personali dolose aggravate per l’essersi svolte alla presenza di un minore ed all’interno dell’ambito familiare; il neonato veniva affidato alle cure dei Servizi Sociali in attesa di poter riabbracciare la mamma.
Il Questore della Provincia di Mantova Paolo SARTORI, inoltre, ha dato disposizioni all’Ufficio Immigrazione della Questura di avviare in via d’urgenza il Procedimento amministrativo finalizzato a procedere alla Espulsione dal Territorio Nazionale di S.D.O., con trasferimento coatto nel Paese di provenienza, una volta scontata la pena inflittagli.