L’accusa: teneva le ex al guinzaglio. A processo per maltrattamenti per la terza volta

MANTOVA  Maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, violenza privata e furto. Con questo ampio ventaglio di contestazioni, dopo altri due precedenti giudizi a lui instaurati per fatti del tutto analoghi, è quindi finito nuovamente sul banco degli imputati un 37enne italiano residente nel capoluogo virgiliano. La vicenda di cui è chiamato a rispondere in tale ultimo caso di specie, attiene al periodo 2016-2017, antecedente l’entrata in vigore della normativa sul cosiddetto “codice rosso” e quindi per questo istruita innanzi al tribunale in composizione monocratica e non collegiale. Secondo il novero delle accuse a lui ascritte si sarebbe reso responsabile di numerose e reiterate aggressioni, sia verbali che fisiche, perpetrate in ambito domestico ai danni dell’allora propria convivente. Nello specifico tra i vari episodi addebitatigli, aggravati dall’aver agito sovente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di abituale ubriachezza nonché in danno di persona in stato di gravidanza, diversi quelli che avevano visto il 37enne offendere, ingiuriare e minacciare di morte la donna nel caso in cui la stessa avesse voluto interrompere la loro relazione o lo avesse denunciato. In particolare, in occasione di numerosi litigi, afferenti perlopiù i futili motivi, l’avrebbe percossa con calci e pugni, afferrata per i capelli, oltre a lanciarle addosso sedie e suppellettili per impedirle di uscire di casa e poter chiedere aiuto. In altre occasioni invece, la presunta vittima sarebbe stata altresì inseguita e colpita con un bastone di legno nonché, addirittura, picchiata col guinzaglio in maglie di ferro del cane, utilizzato anche per tentare di soffocarla, oltreché ferita su schiena e braccia con un coltello. Inoltre, sempre con le maniere forti, l’avrebbe costretta a rimettere la querela da lei presentata nei suoi confronti il 3 marzo 2017, e facendole riferire in siffatta circostanza che, contrariamente a quanto ritenuto vero, le violenze subite erano state un mero fatto occasionale. In ultima istanza l’uomo è pure accusato di aver rubato alla fidanzata il bancomat. Addebiti questi respinti ieri in sede di esame dall’imputato davanti al giudice Raffaella Bizzarro.