Lascia il marito violento: 23enne rapita e sfregiata per vendetta

MANTOVA Aveva deciso di lasciare il suo uomo, dal quale aveva avuto anche un figlio di tre anni, perché la teneva praticamente segregata, e così era andata da un amico, con il quale forse stava allacciando un rapporto. Fatto sta che dopo un paio di giorni il suo ex si è presentato con i genitori a casa del suo ospite e l’ha rapita. È successo nel primo pomeriggio dello scorso 2 ottobre a Quistello, e per questo episodio sono finiti in carcere tre nomadi serbi residenti a Lendinara, provincia di Rovigo. In manette sono finiti Dragan Beltrame, 28 anni, suo padre Zvonko Beltrame, 56 anni e la madre 53enne Mitic Gordana, accusati di sequestro di persona, e il 28enne anche di violenza sessuale. I tre hanno fatto irruzione a casa di P.D. un 27enne serbo che abita nelle campagne di Quistello. Sono arrivati verso le 13.30 di mercoledì scorso, hanno sfondato la porta di casa a calci, hanno picchiato il padrone di casa, quindi hanno messo le mani addosso a  J.M., 23 anni, le hanno tagliato i capelli con un taglierino in segno di sfregio perché considerata adultera (un tempo alle adultere gli zingari tagliavano il naso,  ndr), quindi l’hanno riempita di botte e caricata a forza su un’auto con cui sono andati via. Il tempo di riprendersi e il 27enne, minacciato di morte se avesse parlato, chiamava il 112. «Hanno rapito una ragazza» diceva il giovane. Sul posto inyervenivano subito i carabinieri di Quistello e del Norm di Gonzaga che davano subito il via alle ricerche. Il 27enne diceva di non conoscere i suoi aggressori, ma dalle generalità della giovane rapita risalivano al suo convivente che localizzavano a Lendinara tramite il cellulare. Ai carabinieri di Rovigo che si presentavano a casa sua Dragan Beltrame diceva di non sapere nulla di sequestri o roba del genere. I militari però notavano le sue nocche tumefatte dai colpi inferti, in casa trovavano indumenti sporchi di sangue riconducibili alla 23enne, inoltre l’uomo non sapeva dire dove forse la sua convivente né i genitori. Scattava così una nuova ricerca, quella dell’auto con rapitori e rapita, una Mercedes Stationwagon che veniva infine intercettata verso le 18 delo stesso giorno dai carabinieri di Trecenta. A bordo c’erano i genitori del 28enne e la ragazza che urlava disperatamente chiedendo aiuto. La giovane è stata poi portata in ospedale e dimessa con 20 giorni di prognosi, mentre il suo ex e i suoi ex suoceri sono finiti in carcere. Gli arresti sono stati convalidati sabato scorso e a breve il fascicolo sarà trasmesso a Mantova per competenza territoriale.