MANTOVA – «Là dove c’era l’erba ora c’è…». Sono passati quasi sessant’anni, ma ancora una volta Adriano Celentano ci aveva visto lungo. E poco conta se non ci troviamo in via Gluck, a Milano. Quel testo resta un prototipo di “canzone urbana” perfetta per trattare i temi ecologisti e quelli del progresso scatenato che sta stuprando la natura. Ruspe in azione a Te Brunetti. Dove fino a ieri c’erano alberi, arbusti e un piccolo polmone verde spontanea, da qualche giorno ci sono camion, scavi e un cantiere pronto ad accogliere l’ennesimo supermercato. E le polemiche non mancano. «Sì, perché la giunta Palazzi – osserva il capogruppo di opposizione Stefano Rossi (Mantova Ideale) -, quella che a parole non consuma suolo, quella dei proclami ambientalisti, dei “piani verdi”, delle giornate ecologiche e dei selfie con gli alberelli, ha appena dato il via libera alla nuova area commerciale Eurospin in via Bellonci». Rossi si chiede – e chiede – come sia possibile che la stessa maggioranza «che ogni anno dà lezioni di moralità su verde pubblico, sostenibilità e transizione ecologica approvi senza battere ciglio l’abbattimento di un boschetto per costruire un supermercato di 1.300 metri quadrati?». E smonta le teorie “green” di via Roma: «Quando è l’opposizione a chiedere maggiore efficienza nella manutenzione del verde o a segnalare che Mantova spende oltre tre milioni di euro l’anno solo per tagliare l’erba e potare gli alberi, la risposta è sempre la stessa: “lo facciamo per la tutela ambientale”; quando invece si tratta di consumare terreno, colare cemento e favorire la grande distribuzione, allora la sostenibilità sparisce e si passa direttamente alla variante urbanistica ad hoc». La vicenda si lega poi alla questione dei troppi supermercati accolti nel capoluogo, trend che sta “divorando” anche gli ultimi negozi di vicinato che resistono strenuamente, seppur privi delle agevolazioni che possono avere le grandi strutture di vendita. «Una vergogna senza fine avviate dall’allora ministro Bersani e che sta desertificando non solo i paesi di provincia ma anche le città – sottolinea Rossi -. Una “saturazione” che è sotto gli occhi di tutti: Mantova e la sua cintura sono ormai soffocate da supermercati e ipermercati, mentre i piccoli commercianti, i negozietti di quartiere, le botteghe storiche chiudono una dopo l’altra. Ma a Palazzi l’unica preoccupazione sembra quella di accontentare chi ha la forza economica di imporre nuove speculazioni edilizie». Per Rossi c’è anche la beffa finale: «Ora l’amministrazione tenterà di giustificarsi venendoci a dire che “non si tratta di un nuovo supermercato, ma un trasferimento (comunque triplicato a livello di superficie, ndr)”. Come se spostare un Eurospin da una parte all’altra della città, abbattendo alberi e costruendo fabbricati e infrastrutture, non avesse alcun impatto. Te Brunetti – conclude – meritava altro: un parco vero, servizi, sicurezza, spazi per i residenti. Invece si ritroverà con l’ennesimo supermercato».
Matteo Vincenzi







































