MANTOVA Una tranquilla passeggiata nella sua cittadina finisce per trasformarsi in un incubo. L’ex deputato e sindaco solferinese Gastone Savio è rimasto vittima di un’aggressione da parte di un cane di grossa taglia. Un grosso cane, del quale non sa definire la razza, ma solo la stazza: circa 70 o 80 centimetri d’altezza. Quanto basta insomma per mettere l’89enne (fra pochi giorni) a letto con tre punti nella gamba e un buco profondo prodotto dal canino dell’animale che stenta a rimarginarsi, e che richiede almeno due medicazioni settimanali. Lui la prende con filosofia: «Farebbe più notizia se fossi stato io a mordere il cane», ironizza.
Ma i fatti documentano un problema lamentato da tempo da parecchie persone. L’on. Savio stava passeggiando su un marciapiede della sua Solferino quando ha incrociato una signora con un grosso cane a guinzaglio. E proprio nel momento in cui le due persone stavano per incrociarsi, l’animale, sfuggito di mano il guinzaglio alla proprietaria, si è avventato contro di lui azzannandolo al di sotto del ginocchio sinistro.
Il ricorso alle cure ospedaliere non si risolve con i tre punti dati al polpaccio. Il foro prodotto dal dente acuminato dell’animale è troppo profondo, e dovrà attendere una rimarginazione cutanea naturale. Nel frattempo, due volte alla settimana deve recarsi all’ospedale di Volta per le medicazioni del caso.
«Non voglio creare problemi alla proprietaria né al suo animale – commenta l’aggredito –, però non sarebbe male se almeno per animali di grossa taglia venisse imposta la museruola, L’ho detto alla signora, ma lei mi ha risposto che l’animale ne soffrirebbe. Ceto, se a mordere il suo cane fossi stato io, mi avrebbero dato l’ergastolo», conclude in battuta l’on. Savio.