L’orda del 2 giugno dirottata dal Garda alla Versilia

MANTOVA Tanto rumore per nulla o quasi. Il raduno dei “maranza” per il 2 giugno a Peschiera e Desenzano non c’è stato. La Polizia ha identificato un centinaio di ragazzini giunti comunque sul lago di Garda dalle province confinanti, compresa quella di Mantova, ma quella che veniva paventata come un’orda di teppisti non si è presentata a quelle latitudini, preferendo come meta del fine settimana quel di Viareggio. Così mentre nel centro balneare della Versilia c’è stato l’allarme rosso per tutto il lungo week-end del 2 giugno, sul Garda tutto è filato liscio. O quasi. Alla vigilia della festa delle Repubblica si era tenuto un summit al quale aveva preso parte anche la prefettura di Mantova per fare il punto della situazione e prevenire il ripetersi dei disordini dello scorso anno. Il servizio di prevenzione di disordini ha funzionato. Purtroppo c’è stato chi ha pensato male di fare da sé per mantenere l’ordine, e ha finito per creare gli unici disordini che si sono registrati il 2 giugno nel basso Garda. Un gruppo ultras dell’Hellas Verona, che già avevano annunciato spedizioni punitive in città per difenderla dall’attesa “invasione” ha aggredito alcuni ragazzi minorenni stranieri intenti a tuffarsi da un pontile. Prima gli insulti, come raccontato dagli stesssi ragazzi, di stampo razzista (scimmie di m…, tornate nel vostro paese!), e in seguito l’aggressione fisica, con calci e pugni sferrati da parte del gruppo di tifosi, tanto da provocare il ferimento di uno dei giovani e coinvolgere addirittura il cane di uno di loro. Scontro che è durato pochi minuti grazie all’intervento delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa.