Maltrattamenti in famiglia? No solo una lite: imputato assolto da ogni accusa

MANTOVA – Mandato assolto da ogni accusa addebitatagli. Questo quanto deciso ieri dal collegio dei giudici nei confronti di un 34enne mantovano residente nel capoluogo finito a processo per tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. I fatti a lui ascritti, nello specifico, risalivano alla serata del 27 giugno scorso quando il giovane, stando al capo d’imputazione, aveva tenuto condotte violente e minacciose in ambito domestico dapprima nei confronti della madre e, successivamente, anche del fratello; il tutto al fine di farsi consegnare la somma di circa 100 euro. Al rifiuto della donna, stanca dell’atteggiamento aggressivo del figlio, il 34enne aveva quindi preso ad inveirle contro e a minacciarla. A quel punto, dopo aver scagliato a terra un posacenere in cristallo e averne raccolto un pezzo infranto, aveva lanciato tale frammento contro la gamba del aveva lanciato tale frammento contro la gamba del fratello, nel frattempo intervenuto, procurandogli una lieve ferita alla tibia. Qualche ora più tardi però l’uomo, prima dell’intervento dei carabinieri che l’avevano arrestato, aveva ripreso a litigare con i propri congiunti. Ieri mattina l’imputato, difeso dall’avvocato Stefano Vigna, è stato quindi riconosciuto non colpevole, in quanto il fatto non costituisce reato, circa l’accusa di violenza domestica. Per i giudici infatti, tra lui e la madre c’era stata soltanto una lite. Assolto anche dal reato di lesioni nei confronti del fratello perché quest’ultimo ha ritirato la querela. Infine il collegio, applicando l’articolo 649 del codice penale, che prevede la non punibilità in assenza di querela della persona offesa per fatti commessi da congiunti, ha riconosciuto la scriminante per la tentata estorsione. Il pubblico ministero aveva invece chiesto 3 anni e 6 mesi.