Maltrattamenti? No, lei si è messa con mio cognato

MANTOVA Mia moglie? Non l’ho mai toccata a meno che lei non volesse. Era lei che era gelosa e mi faceva le scenate, salvo poi andarsene di casa con nostra figlia e mettersi con l’ex di mia sorella. Questa la versione dell’imputato, un uomo originario del Burkina Faso a processo per maltrattamenti nei confronti della ex moglie. Versione rilasciata ieri in aula davanti ai giudici dallo stesso imputato e ribadita poco dopo dalla sorella, sentita come testimone. La vicenda risale al 2016, quando la coppia, africano lui, italiana lei, comincia a entrare in crisi. Sarebbe in quel periodo che, secondo quanto sostiene l’accusa, il rapporto fra i due si deteriora al punto che la donna lascia l’abitazione coniugale portando con sé la figlia. «Abbiamo litigato come succede a tutte le copie ma non l’ho mai picchiata o minacciata e tanto meno costretta a fare sesso – ha detto l’imputato ieri in aula -. Lei però a volte faceva delle scenate. È capitato che quando tornavo a casa tardi dal lavoro ho trovato la casa semi-distrutta. Era stata lei perché credeva che facessi tardi per andare con altre donne». I due si erano spostati dal quartiere Borgo Pompilio, dove abitavano con la famiglia di lui, a Ponte 21, ma le cose non erano migliorate e alla fine lei se n’era andata. «Fine novembre 2016 – ha raccontato ancora l’imputato, e a domanda se quel giorno era uscita per mandare in pronto soccorso l’uomo ha risposto che sì- era andata a farsi visitare al pronto soccorso, ce l’aveva accompagnata il fidanzato di mia sorella. Poco dopo ho saputo che si erano messi assieme». Versione dei fatti confermata dalla sorella dell’imputato. Il processo è stato quindi aggiornato al prossimo 29 aprile quando dopo l’audizione degli ultimi testimoni della difesa si passerà alla discussione e alla sentenza.