MANTOVA – Solidarietà al popolo ucraino e un impegno più concreto da parte dell’Unione Europea. Sono questi i messaggi emersi da una piazza Sordello vestita di blu e giallo, i colori della bandiera ucraina, in occasione del presidio di ieri mattina contro la guerra organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Comune di Mantova, Arci, Acli, Mantova per la pace, Libera, Auser e Movimento federalista europeo. Circa 1500 persone hanno mostrato così la loro vicinanza alla comunità ucraina mantovana che conta circa 600 persone. In piazza tante donne con le lacrime agli occhi, con un cuore bicolore disegnato sulla guancia, con indosso abiti tradizionali o una semplice coccarda con i colori della bandiera nazionale. Tra loro c’è Olga, da 17 anni a Mantova, in Ucraina ha lasciato figli e nipoti. Il suo messaggio è sintetico: «vogliamo la libertà». A pochi passi da lei c’è Maria; da 20 anni vive a Marmirolo con il figlio Yuri. «È arrivato in Italia quando aveva 17 anni grazie al ricongiungimento familiare – racconta -. In Ucraina ci sono i miei due figli maggiori con le loro famiglie. Vivono nella nostra casa a un centinaio di chilometri da Kiev, verso il confine con la Romania. La zona per ora lì è tranquilla. È dal 2014 che va avanti questa guerra. L’Europa? Tante parole ma nessun aiuto concreto, i nostri sono soli lì a combattere». Oltre alle bandiere ucraine, a quelle con i sette colori della pace e delle diverse sigle sindacali, in piazza ci sono tanti striscioni: Help Ukraine, No alla guerra. A dichiarare la guerra sono i potenti, a morire sono gli innocenti, e ancora “contro le bombe russe, contro la Nato pace e disarmo. «La presenza di così tante persone dimostra che stiamo dalla parte dell’Ucraina – ha dichiarato dal palco il sindaco di Mantova Mattia Palazzi -, un popolo che ha votato democraticamente i propri rappresentanti e che è stato invaso in maniera scellerata. Mantova non è indifferente. Siamo pronti ad accogliere familiari e parenti dei nostri concittadini e a dare loro tutto l’aiuto necessario in attesa di quella che dovrà essere la ricostruzione del paese». Il ponte tra Mantova e Leopoli, promosso dalla Caritas, è già attivo.