Ndrangheta e false fatture: due indagati a Viadana e sequestri per 80mila euro

MANTOVA  I militari della Guardia di Finanza e gli agenti della Polizia di Stato di Reggio Emilia, hanno eseguito ieri, su delega della Dda di Bologna, 27 misure cautelari reali, per un sequestro preventivo per equivalente di circa 2,5 milioni di euro emesse dal gip di Bologna, nei confronti dei presunti utilizzatori di fatture false emesse da società cartiere, riconducibili a soggetti intranei o contigui alla ‘ndrangheta che opera principalmente in Emilia. Due di questi sequestri sono stati eseguiti nella nostra provincia e più precisamente a Vadana a carico di due imprenditori edili titolari di due ditte. Uno di questi è un 57enne originario di Cutro nei cui confronti i militari del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, comandati dal tenente colonnello Maria Concetta Di Domenica, hanno eseguito un sequestro di 40mila euro a fronte di false fatturazioni accertate dagli inquirenti per 100mila euro. La stessa cifra a fronte di 120mila euro di false fatturazioni è stata è stata sequestrata anche all’altro indagato, un 38enne anch’esso originario di Cutro e titolare di un’altra impresa edile di Viadana. I sequestri, che hanno interessato oltre a Mantova anche le province di Reggio Emilia, Ferrara, Fermo, Forlì, Lodi, Modena, Parma, Pisa, Perugia, Torino e Verona, sono un proseguimento dell’operazione Perseverance che due anni fa aveva portato all’arresto di 8 persone per associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fine, aggravati dal metodo mafioso, tra i quali, anche, estorsione, detenzione di armi e reati finanziari collegati ad una vorticosa attività di emissione, da parte di quelle che erano state definite le nuove leve del clan Grande Aracri, operante a Reggio Emilia, di fatture per operazioni inesistenti quantificate in 13.441.000 euro. Questa seconda tranche ha colpito colo che secondo gli inquirenti si rivolgevano a società cartiere afferenti alla ‘ndrangheta per ottenere fatture false al fine di abbattere il carico fiscale per un ammontare complessivo di 3,7 milioni di euro evasi. Sono in tutto 77 le persone indagate tra imprenditori e titolari di aziende di svariati settori, dall’edilizia all’alimentare (in particolare ditte di carni), per la maggior parte insospettabili e incensurate.