Neurochirurgia, la nuova ambiziosa sfida del Poma nelle mani di Fabio Moscolo

MANTOVA  Obiettivo eccellenza. Fabio Moscolo, specialista in Neurochirurgia, dal 17 aprile scorso è il primario del nuovo reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Carlo Poma. Classe 1974, veronese con un passato da tennista. “Vengo da una famiglia di ingegneri con solo uno zio medico”, ci racconta, “l’attività medica mi ha attratto sin da ragazzino. Non ho sentito la missione come dicono in tanti però è sempre stata nelle mie corde: volevo lavorare per fare del bene agli altri. La specializzazione? Ho girato diversi reparti per capire quella che si confaceva maggiormente alle mie peculiarità. Quando sono entrato nella Neurochirurgia di Borgo Trento, a Verona, mi sono sentito a casa”.
Come ha maturato la scelta di venire a Mantova?
“Volevo mettermi alla prova in una nuova esperienza come la sfida di aprire un reparto nuovo. Una sfida in cui ho creduto fin dal primo momento e che mi ha coinvolto completamente. Il Poma non è un ospedale piccolo, ha una possibilità di crescita molto elevata. Ovviamente, per il momento, non possiamo paragonarci a Verona, un’eccellenza a livello europeo, con quattro sale che operano tutti i giorni. Lì, personalmente, facevo 350 interventi l’anno ed ero il chirurgo che ne effettuava di più. Oggi Borgo Trento sostiene 2000 interventi l’anno. Finora non sono mai uscito dall’ospedale di Mantova però vorrei istituire laboratori ad Asola, Pieve di Coriano, Volta Mantovana e Bozzolo. D’altronde i numeri del Poma vanno oltre ogni più rosea aspettativa. Con la consulenza chirurgica di Cremona, nel 2021 erano stati fatti 45 interventi, 73 l’anno successivo e oggi siamo già a 320, cinque volte di più e non si è ancora concluso il primo anno. Entro aprile vorrei arrivare a 500 interventi. L’obiettivo è incrementare e arrivare a 7-800 interventi l’anno nel prossimo biennio che porterebbe il reparto a essere sopra media rispetto a tante parti d’Italia”.
Qual è la provenienza dei pazienti?
“Gran parte provengono dall’ambulatorio, il 70% sono extra regione. Arrivano da Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Con il cambio di direzione del nostro ospedale sono convinto che continuerà anche l’implementazione della nuova tecnologia per incrementare la crescita di un reparto che formalmente è accreditato per dieci posti letto però ne abbiamo una media di quindici. A soli otto mesi dalla nascita del reparto ospiteremo un master universitario di chirurgia vertebrale patrocinato dalla Società Italiana di Neurochirurgia. Ci saranno a disposizione trenta posti. Per questa iniziativa devo ringraziare il presidente della Società, il professor Maurizio Fornari che, tra tutti le sedi in Italia, ha scelto noi”.
Quali sono gli interventi che vengono effettuati maggiormente al Poma?
“Abbiamo fatto tutti gli interventi che si fanno in una neurochirurgia, basti pensare che non abbiamo trasferito nessun paziente proveniente dal pronto soccorso, ponendo fine alla tradizionale diaspora verso Cremona e Verona. Questo è solo il primo di una serie di passi che ci porteranno ad avere un reparto di eccellenza. Il successivo sarà dedicarsi a uno specifico settore, visto che non abbiamo il bacino d’utenza di Roma o Milano”.
Da quante persone è composta la sua equipe?
“Siamo in sette, compreso me. Siamo cresciuti all’interno della Neurologia di Mantova. Devo ringraziare il dottor Alfonso Ciccone per aver creduto in questo progetto e averci inizialmente accolto, stiamo lavorando molto in sinergia”.
Cosa ne pensa dei gettonisti?
“È una perdita di qualità. La neurochirurgia è un lavoro in equipe, non si fa niente da soli. All’interno della sala operatoria è molto complesso, lavorando quotidianamente insieme si cresce gli uni con gli altri. È un lavoro di squadra, come nel rugby. Pensiamo a un fuoriclasse che vuole giocare nel Sei Nazioni, se non si è allenato tutti i giorni con la squadra non può dare il medesimo apporto. Ha fatto bene la Regione Lombardia a bloccare questi contratti. Meglio integrare i medici nelle strutture, aumentando lo stipendio”.
A proposito di sport, tifoso del Verona?
“Sì ma tifo anche per la promozione del Mantova in serie B”.