Niente luna park per cantieri fantasmi, E Mantova si dimentica del patrono

Mantova “La sagra di Sant’Anselmo quest’anno salta”, dissero in Comune, perché l’evento sugli spalti del Te dominati dal luna park si sarebbero sovrapposti ai cantieri del sottopasso ciclopedonale che collegherà Te Brunetti col nuovo Parco Te, e a quello per la riqualificazione della Palazzina liberty, oggi sede dell’Arci Te, e a quelli dell’ex bocciodromo – destinato a diventare un centro di aggregazione giovanile a sfondo artistico-culturale.
Peccato che di quei cantieri non ci sia al momento nulla di impiantato, se non sulla carta. E se ne lamenta anche il leader dell’opposizione Stefano Rossi (Mantova ideale), raccogliendo anche le lamentele di altre segnalazioni indirizzategli per vari canali. «Quantomeno si sarebbe potuto surrogare l’assenza del luna park al Te con qualche evento. Ma questo Sant’Anselmo 2024 si caratterizza per il vuoto di idee e iniziative dell’amministrazione», stigmatizza Rossi.

Oggi, rileva sempre Rossi, a Mantova non ci sarà nemmeno la partita casalinga del Mantova, «e si sarebbe potuto fare qualcosa. Nei paesi c’è sempre qualche rievocazione, qualche iniziativa per la festa del patrono, e non parlo solo di cerimonie religiose, senza pensare alle cerimonie del Sud. Insomma, non si capisce perché si chiudano le scuole per festeggiare il patrono, ma a Mantova non ci sia nulla da festeggiare. Siamo davvero ai livelli della pandemia».
Pesa soprattutto per Rossi la causale della sospensione della sagra per il mancato accordo con gli operatori delle attrazioni sul Te: «Dovevano chiudere tutto per non sovrapporre il luna park con i cantieri. Ma i cantieri? Non si vedono. Dov’è il cantiere del sottopassaggio per la ciclabile? Quello per restaurare le Aquile presso lo stadio è già ultimato, e restano da restaurare le altre Aquile presso la piscina, che comunque non avrebbero interferito col luna park».
Conclude Rossi: «Non voglio pensar male, ma per me la sagra del patrono non si farà più. E dire che sarebbe bastato almeno mettere le frittelle della Lella, che è un’istituzione, almeno nel giorno del patrono in altro posto della città. La tradizione è snaturata», conclude Rossi.