MANTOVA Il Parco del Mincio ha ottenuto da Regione Lombardia il finanziamento necessario ad avviare la terza campagna di contenimento della specie ittica invasiva e dominante denominata Silurus glanis, che è sempre finalizzata alla tutela della biodiversità presente nell’area protetta e nei suoi ambienti acquatici e a favorire la ricolonizzazione delle acque da parte delle specie ittiche native.
Negli ultimi due anni, grazie al sostegno tecnico di una società specializzata, più di 30 quintali complessivi di tale specie sono stati rimossi dalle acque del parco, con modalità selettive ed assolutamente conservative nei confronti delle altre specie. Il proseguimento di tali attività consentirà un graduale miglioramento dello stato complessivo dei popolamenti ittici del Parco.
“La Regione Lombardia ha classificato questa specie come la più pericolosa per la tutela della biodiversità negli ambienti acquatici e per questo motivo, per il terzo anno consecutivo, anche nel 2020 promuove iniziative dedicate alle aree naturali protette, di contenimento selettivo della specie – spiega il Presidente del Parco del Mincio, Maurizio Pellizzer – mirate a contenere le specie animali predatrici dell’ittiofauna nel caso in cui queste provochino danni all’equilibrio biologico del popolamento ittico e questo è certamente il caso dell’area del lago Superiore e delle Valli del Mincio. Il siluro è una specie ittica non autoctona, di grandi dimensioni e che esercita un’attività fortemente predatoria sulle altre specie ittiche”.
la specie è alloctona e in continua espansione nelle acque del fiume Mincio, e rappresenta un elevato grado di minaccia in relazione all’obiettivo prioritario di conservare le specie ittiche di interesse comunitario presenti nel Sito.
L’area di intervento resta confermata quindi in quella individuata nel tratto fluviale del Mincio comprendente il SIC – ZSC “Ansa e Valli del Mincio”, in cui ricade anche il lago Superiore.
Il progetto si prefigge anche si elaborare una standardizzazione del modello di cattura e l’acquisizione da parte del personale di vigilanza del Parco delle competenze necessarie a dare continuità all’azione di contenimento.