Patto di lealtà con scambio di auguri Palazzi-Rossi

MANTOVA È appena stata ufficializzata la nomination di  Stefano Rossi e sul suo telefonino squilla il messaggio di WhatsApp. È il sindaco  Mattia Palazzi che tende la mano allo sfidante augurando una buona campagna elettorale, oltre agli inevitabili auguri prefestivi. Messaggio recepito da Rossi che ricambia: sindaco uscente e aspirante sindaco partono insomma con una intesa per dare corso a una competizione leale e civile, basata sulle idee, non sugli scazzi personali. Lo stesso Rossi conviene che persino le abituali stoccate sui social network non hanno più ragione di essere. La campagna elettorale va impostata sul rispetto dell’avversario, sulle idee, dice, e soprattutto sull’idea di città che le singole componenti politiche intenderanno prefigurare nei propri programmi.
E proprio a proposito di programmi sono già calendarizzati i confronti fra Rossi e le compagini già dichiaratamente schierate con lui, ossia Lega, Fratelli d’Italia e la civica Lombardia ideale. Manca all’appello Forza Italia, che deve prima risolvere al proprio interno alcune controversie.
Un’assemblea cittadina degli azzurri è stata annunciata nel fine settimana, tra sabato e domenica (la data è ancora in bilico), per cercare di capire le ritrosie che al momento dimostrano una presa di distanza verso Rossi. Diffidenza peraltro non condivisa dall’intero direttivo, ma anzi dimostrata a quanto si dice sai soli vertici – in particolare i due coordinatori  Anna Lisa Baroni e  Nicola Sodano.
Dal canto loro gli altri partner rimangono in attesa di un ricongiungimento che dànno scontato a breve. Pareri “intercettati” fra vari esponenti forzisti dimostrerebbero che l’ipotesi di una corsa in solitaria dei berlusconiani sembra quantomai remota. Qualcuno parla di “pose da prima donna” destinate a mitigarsi quanto prima. All’appuntamento elettorale mancano ancora cinque o sei mesi, e dunque resta tutto il tempo necessario a rinsaldare fratture e postumi.