La ragione? Una scatola vuota Fi chiede di farne un museo

MANTOVA Palazzo della Ragione: una scatola vuota? Questo il timore del capogruppo di Forza Italia in via Roma  Pier Luigi Baschieri, che a questa “casa della musica” annessa al palazzo del Podestà crede poco. «Dopo aver appreso dal sindaco Mattia Palazzi che le risorse a bilancio a favore dei musei verranno incrementate per rilanciare il museo e il tempio di San Sebastiano è lecito chiedersi perché questa amministrazione non abbia previsto nel 2020 un solo euro per il rilancio del Palazzo della Ragione. Dopo Chagall e Braque, rischia di tornare ad essere la solita scatola vuota».
L’amministrazione, dopo aver speso 1,2 milioni per ristrutturare lo storico palazzo di giustizia, a detta di Baschieri «non ha ancora capito come valorizzare quello spazio. Prima doveva essere un auditorium e ospitare la casa della musica, poi casa dell’arte destinata a rappresentazioni teatrali, convegni e mostre in attesa di una fruizione comune e sinergica con Palazzo del Podestà. È impensabile che tutti gli anni il Comune abbia risorse economiche per organizzare mostre di richiamo nazionale in tutti i palazzi storici di proprietà comunmale. A questo punto è lecito chiedersi perché non tramutarlo in un museo permanente».
Per il capogruppo azzurro, la soluzione più immediata sarebbe ospitare nella Ragione la collezione risorgimentale ubicata nelle cantine di palazzo San Sebastiano. «Il Museo del Risorgimento, dopo essere stato inserito nel progetto di Mantova Capitale 2016, è rimasto lettera morta. Richiesto da tutte le forze politiche sia di centrodestra che di centrosinistra lo spazio museale dove ubicare le tante opere e i cimeli delle riscossa nazionale dal domino straniero è ancora impantanato nei nobili pensatoi mantovani».
Sembrava cosa fatta grazie all’intercessione del capogruppo Pd Giovanni Pasetti che aveva trovato un accordo con lo scomparso presidente dell’Accademia Virgiliana Piero Gualtierotti per allestire al piano terra dell’immobile di piazza Dante 400 metri quadri dedicati al Risorgimento, «ma il tutto – prosegue Baschieri – si è blocato. E dire che una collezione risorgimentale nella nostra città è sempre stata esposta: il primo museo del risorgimento fu inaugurato nel 1903 proprio in una sala dell’Accademia Virgiliana nel 50° anniversario dei Martiri di Belfiore, mentre il secondo, intitolato alla memoria del professor Renato Giusti, fu riaperto nel palazzo del Capitano in piazza Sordello durante il mandato del sindaco Vladimiro Bertazzoni. Quadri, bandiere, cimeli del periodo storico che va dal 1815 al 1871 non possono rimanere nelle segrete stanze ad ammuffire e ad impolverarsi così come il Palazzo della Ragione non può rimanere privo di eventi culturali. Palazzi prima come sindaco e poi come assessore alla cultura deve comprendere che l’offerta culturale nella nostra città deve essere ampliata. Lui stesso sostiene che il turista deve essere catturato e trattenuto il più possibile nella nostra città. Spesso e volentieri – conclude Baschieri – ci arrabattiamo per allestire mostre di interesse nazionale e internazionale, ma non siamo ancora in grado di valorizzare tutto il patrimonio culturale di cui disponiamo. Per tale ragione nel prossimo bilancio torneremo a chiedere a gran voce di esporre tutte le opere d’arte e oggetti che ricordino il tributo dato da Mantova all’indipendenza d’Italia».