Piano sicurezza, la Questura chiede altre 20 telecamere

MANTOVA Ancora troppe lamentele e troppe manifestazioni di disordine civico. Insomma, la guerra ai rompiscatole, come comunemente vengono definiti anche dalla stessa amministrazione comunale, non è finita. Parecchie battaglie sono state vinte, ma la guerra attende nuovi affondi, dopo quelli dei giorni scorsi, fra cui il pattugliamento del lungorio.
Il piano della Questura, concordato con il sindaco  Mattia Palazzi e con l’assessore delegato alla sicurezza  Iacopo Rebecchi, attende solo un passaggio burocratico per potenziare forze e mezzi nel cuore della città: quel centro storico ancora troppo bazzicato da ubriachi rumorosi e molesti specialisti nel passare da una via all’altra per depistare i controlli. Quel passaggio, come spiegano in via Roma, si chiama “variazioni di bilancio”.
In buona sostanza, proprio grazie agli avanzi di amministrazione dell’esercizio 2018 dovrebbero rendersi disponibili soldi necessari alla posa di nuove telecamere da collegarsi con la centrale operativa di viale Fiume. Con i resti del bilancio pregresso infatti è già stato preventivato l’acquisto di 18 telecamere, oltre a qualcuna in più da situare in aree ove maggiore sia la richiesta da parte dei residenti. Il tutto per una cinquantina di migliaia di euro, correlata all’avanzo 2018; nel bilancio preventivo 2019 c’è ancora spazio per aumentare il novero dei controlli a distanza.
Già oggi, come sottolinea l’assessore Rebecchi, nel rapporto telecamere/cittadini, Mantova risulta essere la città più videosorvegliata d’Italia, dall’alto dei suoi 470 punti d’osservazione già attivi. Ma c’è ancora spazio per aumentare, e avere pieno controllo delle arterie cittadine.
La guerra ai balordi e ai soggetti molesti nell’immediato porterà 10 telecamere in viale Montello, con le quali il Comune corrisponde a precide richieste dei residenti (negozianti in testa), che ne hanno fatto oggetto di una petizione sposata in pieno dagli amministratori.
Ma non basta. Anche in aree più centrali la necessità di controlli si fa stringente, al punto che sono allo studio le collocazioni di 4 telecamere fisse sui punti caldi di piazza Broletto e piazza Erbe. Qui più che altrove, specie nelle ore serali, sono stati segnalati drappelli di soggetti ad “alto disturbo” della quiete pubblica.
Da ultimo, ma solo in ordine temporale, i portici delle Pescherie. Anche nelle storiche costruzioni giuliesche trovano luogo di ritrovo alcuni soggetti già identificati e forzatamente allontanati da altre aree: principalmente quella di piazza Cavallotti, del Carrefour di corso Libertà, e di piazza Martiri di Belfiore. Altri ancora, sino a poche settimane fa bivaccanti in via Sotto Riva, hanno dovuto fare le metaforiche valigie con l’arrivo di quattro telecamere. Dunque, il cerchio si stringe.
Dulcis in fundo, la riqualificata Pradella. Già alcuni impianti sono attivi, ma non bastano. A detta di Iacopo Rebecchi, almeno altre due telecamere dovrebbero arrivare nel breve termine.