Poma, il Pronto soccorso punta al raddoppio

MANTOVA Un ospedale nuovo ma progettualmente vecchio, con un Pronto soccorso concepito per 15mila accessi annui, mentre attualmente il Poma, fra i presìdi di Mantova, Pieve di Coriano e Asola, ne computa 110mila – oltre 60mila dei quali solo in città (14mila di questi sono casi pediatrici). Da queste cifre deficitarie è partito un disegno di ripensamento generale della struttura di Ps illustrata ieri dal primario  Mario Luppi nell’ambito di una conferenza organizzata dall’Ada, l’associazione dei diritti degli anziani presieduta da  Enrico Grazioli, già autore di una mozione in consiglio comunale sull’argomento. Con loro, altre personalità del mondo politico e sindacale.
I tempi invero non sono lunghissimi per vedere i primi interventi. A detta di Luppi dovremo attendere il 2020, come primo step, per vedere ampliato il triage di 200 quadri (già oggi di 1.750 metri), sui 3.500 ottimali. Intervento che consentirà di togliere di mezzo le barelle che oggi congestionano il reparto. Ma come?
Intanto con una riduzione della sala d’attesa, oggi troppo ampia e dispersiva. Luppi spiega poi che verranno disposte 3 aree specifiche assegnate ognuna a un codice (verde, giallo e rosso), sostituendo il sistema degli ambulatori; ognuna di queste vedrà personale dedicato che permetta la presa in carico del paziente in tempi decisamente più brevi rispetto a oggi.
Verrà inoltre realizzata una stanza per consentire la stabilizzazione dei pazienti, prima del trasferimento in reparto, con l’assistenza infermieristica per evitare i tempi di attesa in barella prima del passaggio dal Ps al reparto.
Verrà altresì realizzata un’area ad hoc per tutti quei pazienti dimessi che non hanno la possibilità, per vari motivi, di essere trasferiti tempisticamente presso una casa di riposo o presso il proprio domicilio.
Novità anche sul versante del personale, oggi deficitario, che Luppi confida di incrementare grazie a bandi sempre aperti, utili a ricoprire quei posti che spesso vengono scartati da chi considera la medicina d’urgenza poco appetibile.