MANTOVA Controlli rinforzati della Polfer sui convogli Trenord della direttrice Milano-Verona, in particolare in stazione a Peschiera del Garda e in quelle lombarde di Rovato, Chiari, Brescia, Desenzano; attenzionata anche la stazione di Mantova. È solo una delle misure adottate dai prefetti e dai questori di Lombardia e Veneto per scongiurare per iol prossimo 2 giugno un nuovo assalto alla spiaggia gardesana come quello dello scorso anno, quando un informale raduno organizzato su Tik Tok portò diverse centinaia di ragazzi, perlopiù minorenni e provenienti dalle province di Verona, Brescia, Mantova, Bergamo e Milano, sulla spiaggia di Peschiera. trasformata inopinatamente luogo di battaglia e scontri tra baby gang. L’assalto si prolungò quindi nella stazione ferroviaria, dove diverse ragazzine denunciarono di essre state importunate da gruppi di giovani nordafricani mentre rientravano in treno da una giornata trascorsa nel parco di divertimenti di Gardaland. sul treno per rientrare a casa dopo la giornata trascorsa a Gardaland. La polizia dovette intervenire con un cospicuo numero di agenti in tenuta antisommossa per sedare la maxi rissa a colpi di bastone, pugni e calci. Per fare in modo che quei deprecabili fatti non si ripetano in vista del ponte del 2 giugno, è stata predisposta una corposa unità di crisi interregionale, che già nella giornata di ieri ha portato i primi risultati. Una settantina i giovani, di cui circa venti minorenni, controllati e identificati alla stazione di Peschiera dagli agenti del compartimento di Polizia ferroviaria, con la collaborazione del personale di Trenord e Trenitalia. Simultaneamente le forze dell’ordine stanno analizzando il materiale raccolto sui social negli ultimi giorni, in particolare gli sms ricavati su Tik Tok, dove i giovani tra i 17 e i 20 anni, a maggioranza stranieri di origini africane («Peschiera is Africa», era stato il loro grido di battaglia), hanno rilanciato le loro intenzioni: darsi appuntamento “per il secondo round”. Difficile stabilire se quewsti messaggi siano veri, fake o provocazioni per agitare la vigilia della festa della Repubblica.
Matteo Vincenzi