MANTOVA – Personaggi mantovani e territorio locale sono protagonisti negli approfondimenti esaminati dalla commissione del Premio di studio Cesare Mozzarelli, giunto alla sedicesima edizione con la cerimonia tenutasi ieri alla biblioteca mediateca Gino Baratta. Una opportunità, come sottolineato dall’assessora comunale Alessandra Riccadonna, per conoscere aspetti poco noti della storia mantovana, attraverso il ricordo di Mozzarelli, docente universitario, direttore dell’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, scrittore e intellettuale in grado di trasferire la propria passione ai suoi studenti, come illustrato dal vice presidente della Provincia di Mantova Massimiliano Gazzani. Le borse di studio intitolate a Mozzarelli permettono, inoltre, il rafforzamento dell’interesse di giovani e studiosi nei confronti dell’ambito locale, come posto in evidenza dalla direttrice delle biblioteche comunali Francesca Ferrari. I riconoscimenti sono quindi stati consegnati dalla vice presidente dell’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea Maria Rita Bruschi a Silvia Cazzaniga della provincia di Lecco, autrice di una tesi che traccia la figura di Ilaria Toesca, soprintendente ai Beni Culturali a Mantova, dove è rimasta dal 1974 all’84, a Matteo Contri di Mantova, che ha trattato una tesi dal titolo “La pianura che insorge, dal biennio rosso allo squadrismo” e a Federico Vidic, che ha presentato uno scritto su Eleonora Gonzaga, marchesa di Luzzara. Menzione speciale a Marco Cerri, che ha ripercorso il caso dei fratelli Cervi. La lezione di storia è stata per l’occasione tenuta dalla museologa Rosanna Pavoni, che ha tracciato il mutamento di tale istituzione nel tempo, in base alle differenti esigenze e valori espressi dalla società. Il primo tentativo di riconnettere i cittadini con la cultura avviene nel secondo dopoguerra. Negli anni l’attenzione si sposta dagli oggetti esposti ai fruitori degli stessi, facendo diventare il museo luogo delle persone. Negli anni Settanta il museo passa a centro del forum, con nuove realtà come quella del Beaubourg a Parigi. La concezione odierna vuole tali strutture inclusive e accessibili in tutti i sensi, grazie anche ai mezzi digitali o alla realtà immersiva. L’iniziativa è sostenuta da Fondazione Bpa Poggio Rusco, ieri rappresentata dalla consigliera Cristina Moretti