Raddoppio ferroviario: è arrivata la Via

MANTOVA  In vista della chiusura della conferenza di servizi sul raddoppio ferroviario Mantova-Piadena, primo tratto della tratta per Codogno, arriva in contemporanea un duplice lasciapassare procedurale dalla Regione e dal ministero. Sia il Pirellone che la commissione sulle valutazioni di impatto ambientali, facente capo al ministero uscente alla transizione ecologica, hanno approvato il progetto generale del raddoppio che da anni rappresenta il “vulnus” della linea ferroviaria per Milano, e sul quale è in corso la Cdf presieduta dal commissario ministeriale Chiara De Gregorio. Un iter complesso, che ha da poco espletato anche le procedure di esproprio dei terreni necessari all’infrastruttura della Rfi.
L’opera, che rientra fra le 20 priorità infrastrutturali del paese stilate dal governo Draghi, è già stata finanziata con 560 milioni di euro nel primo lotto Mantova-Piadena, grazie anche alle integrazioni finanziarie del Pnrr. L’ultimo ostacolo procedurale che poteva mettere in crisi l’ambizioso progetto era appunto una sfavorevole valutazione ambientale (tecnicamente: Via). Ma tanto la commissione ambiente della Regione sovrintesa dall’assessore Raffaele Cattaneo, quanto la determinante e vincolante commissione romana, hanno convenuto sulla bontà progettuale realizzata da Rfi, per la quale Mantova vanta un acceso sostenitore nell’ex deputato renziano Matteo Colaninno. Il quale si limita a commentare l’esito positivo delle commissioni con un ringraziamento alla commissaria De Gregorio e al sostanziale benestare commissariale romano: «La commissione ministeriale – dichiara Colaninno – ammette la compatibilità ambientale del progetto, pur con prescrizioni che, da quanto capisco, non risultano insormontabili». Si tratta infatti di prescrizioni definite dagli stessi uffici romani “affrontabili” nell’economia generale del disegno infrastrutturale, senza comportare stravolgimenti nel tracciato ferroviario di Rfi già analizzato in Provincia.
Superato quest’ultimo ostacolo, la via della stessa conferenza di servizi può considerarsi in discesa, e con essa la principale via di comunicazione ferroviaria col capoluogo lombardo.