Raddoppio Mantova-Bozzolo, partono gli espropri: in cassa già 615 milioni

MANTOVA/BOZZOLO – Mantova Strategica e urgente. Questi sono i connotati del raddoppio ferroviario Mantova-Piadena, primo segmento della più importante opera infrastrutturale virgiliana degli ultimi vent’anni, necessaria sia agli spostamenti dei pendolari che al traffico merci in direzione Milano. E viceversa, ovviamente. Ebbene, l’opera per cui molto si è speso il deputato mantovano di Italia viva Matteo Colaninno, tessendo con Rfi relazioni utili alla realizzazione del progetto (per essa si è trovato già il finanziamento e l’inserimento fra le prime 20 opere strategiche da realizzarsi con i fondi statali) è finalmente entrata nella fase operativa.
Invero, qualche tassello ancora manca, tanto che ancora non si è concluso lo step della conferenza di servizi affidata al commissario straordinario designato Chiara De Gregorio. Alcune discussioni rimangono aperte sul tavolo in relazione alle richieste di alcuni comuni, fra i quali Bozzolo. In linea di massima però i principali ostacoli, cioè quelli finanziari, sono stati sormontati. Il raddoppio Mantova-Piadena è interamente finanziato con 500 milioni, cui si sono aggiunti ulteriori 115 milioni da parte del Governo, per un consuntivo di 615 milioni. Ed è la prima tranche dell’infrastruttura che, da Piadena, dovrà proseguire poi verso Codogno; ma per questo secondo step occorrerà reperire ulteriori 850 milioni. «L’importante è cominciare», aveva detto tempo fa lo stesso Colaninno.
Unico neo, le date: la gara per i lavori dovrà partire entro l’anno, dopodiché ci saranno solo 4 anni di tempo, non si sa fino a quanto prorogabili, per realizzare questo primo lotto. Il quale, per il tratto di competenza virgiliano, sarà ricompreso nel segmento fra il capoluogo e Bozzolo.
Già Rete ferroviaria italiana i ha stilato l’elenco delle proprietà immobiliari coinvolte e soggette a esproprio. Una fase procedurale che prevedibilmente incontrerà opposizioni, ma che di fronte a opere di pubblica utilità difficilmente troveranno accoglimento. Solo qualche inevitabile ritardo. Le osservazioni avranno 30 giorni di tempo, dalla data delle pubblicazioni.