Rame rubato dalle linee ferroviarie: in tre finiscono sotto accusa della Dda di Brescia

MANTOVA Durante un controllo gli agenti della Polfer avevano trovato del rame rubato lungo la linea ferroviaria nazionale sulla direttrice Bologna-Mantova-Verona, così come risultavano rubate anche una dozzina di batteria per auto. Per quel che riguarda il materiale rubato l’accusa è di ricettazione; ben più grave è invece quella relativa al traffico illecito di rifiuti, legge 152 del 2006, testo unico in materia ambientale, che comporta un tipo di reato di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia, motivo per il quale a sostenere l’accusa nei confronti di  Antonio e  Silvano Venturini, titolari di una ditta con sede a San Giorgio, e  Francesco Cordioli, legale rappresentante della Nuova Frassine Srl di Mantova, ieri alla prima udienza del processo che li vede imputati, era un pubblico ministero dell’Antimafia di Brescia. I primi testimoni sentiti ieri sono stati due agenti che all’epoca dei fatti, che risalgono al 2016, erano in servizio alla Polfer di Mantova e di Milano, e che hanno spiegato come hanno svolto gli accertamenti che hanno portato alla denuncia dei tre imprenditori. Nei depositi delle loro ditte erano stati rinvenuti circa 200 chili di rame oltre alle batterie esauste. Il processo è stato poi aggiornato al prossimo 10 aprile quando saranno sentiti i tre imputati, che sono difesi dall’avvocato  Fabio Madella. Rfi si è costituita parte civile al processo con l’avvocato  Ruggero Dalla Bona del Foro di Milano.