Denunciato l’aggressore dei due medici

MANTOVA Sei giorni di prognosi a testa e nessuna querela da parte dei due medici del pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma aggrediti da un uomo, un 33enne slavo residente in città, che li ha colpiti con una stampella. A denunciarlo ci hanno pensato i carabinieri di Mantova per interruzione di pubblico servizio, reato procedibile d’ufficio. La tempestività con cui i militari di via Chiassi sono intervenuti l’altra notte ha di fatto evitato il peggio, ma nel reparto la tensione resta molto alta perché medici e infermieri non si sentono affatto sicuri sul posto di lavoro. Riguardo a quest’ultimo episodio di violenza in corsia, oltre alle forze dell’ordine che hanno già fatto il loro, ora si sta muovendo anche l’Asst di Mantova che ha chiesto un tavolo tecnico anti-aggressioni in collaborazione con prefettura e istituzioni. Anche la politica si sta muovendo su questo fronte. L’altro ieri Fratelli d’Italia ha presentato in Consiglio regionale una proposta di legge per la “sicurezza nei posti di lavoro contro le aggressioni al personale” allo scopo di prevenire il fenomeno delle aggressioni fisiche e verbali ai danni dei dipendenti. «Pensiamo – ha commentato il consigliere regionale Barbara Mazzali (Fd’I) – ad esempio ai pronto soccorso, dove può entrare chiunque, compresi squilibrati, drogati, ubriachi». «Leggerò e valuterò con attenzione questa proposta di Fratelli d’Italia – ha osservato Andrea Fiasconaro, capogruppo M5S Lombardia – e sarò presente in Commissione quando verrà discussa. Il tema è di grande attualità e una soluzione deve essere trovata al più presto per la sicurezza dei lavoratori».