Spese postali: Mantova è tra i sei capoluoghi italiani in maglia nera

MANTOVA Per le spese postali Mantova è tra i capoluoghi con il rating peggiore a livello nazionale. È quanto emerge da un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto Pitagora. La classifica riguarda i costi sostenuti nel 2022 dai capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating. Si va dal rating AAA (il migliore) al rating C (il peggiore). Milano è il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita in spese postali, raggiungendo nel 2022 la cifra record di 18.182.183,66 euro. Tanto da meritare il rating C. È invece Isernia il capoluogo di provincia più parsimonioso in fatto di spese postali, voce cui ha destinato nel 2022 solo 2.521,63 euro. Siena, Milano, Pavia, Mantova, Cosenza e Lecce sono i sei capoluoghi di provincia meno efficienti nelle spese postali. Analizzando la classifica, si scopre che Milano ha speso 18.182.183,66 euro, seguita a distanza da Lecce con 1.507.152,97 euro, Cosenza con 846.283,76, Pavia con 616.155,31, Mantova con 480.458,38, Siena con 431.579,01 euro. Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell’ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell’ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di performance positiva (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), scostamento lieve (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), scostamento considerevole (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), spesa fuori controllo (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla “A”, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera “C”.