Stalking alla ex, 30enne condannato

MANTOVA – Nonostante la loro relazione fosse finita da tempo, incapace di metabolizzare questa situazione d’abbandono, aveva preso ad importunare a vario titolo la ex fidanzata. Dapprima tramite pedinamenti e appostamenti sotto casa o nei luoghi frequentati dalla ragazza e quindi arrivando addirittura a divulgare via social network messaggi privati e fotografie intime inerenti la persona offesa. Per arrivare infine all’arresto, effettuato dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di via Poma su richiesta della procura, circa la fattispecie di reato di violenza sessuale.
Nella circostanza a finire dietro le sbarre, poco più di un anno fa, un trentenne italiano residente in un Comune dell’Alto Mantovano. I fatti a lui ascritti risalivano infatti alla fine di agosto del 2021, quando una denuncia presentata per abuso sessuale dalla presunta vittima aveva fatto scattare la procedura legislativa disciplinante il cosiddetto “codice rosso”. Tre quindi le contestazioni totali a lui ascritte e confluite infine nel suo rinvio a giudizio; oltre all’ultima che l’aveva fatto finire in manette, infatti, anche atti persecutori e divulgazione di corrispondenza privata ex articolo 616 del codice penale. Ieri mattina l’epilogo giudiziario in primo grado della vicenda. L’imputato, comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare Beatrice Bergamasco, è stato infatti riconosciuto colpevole solamente dei primi due capi d’accusa e per questo condannato con rito abbreviato a due anni e sei mesi di reclusione, venendo invece mandato assolto con formula piena, a seguito della riconosciuta insussistenza probatoria addotta, dall’accusa di violenza sessuale.