Stop armi: sciopero della fame in città

MANTOVA È reduce da una missione umanitaria in Ucraina, dove si è unito a un convoglio della Caritas per portare generi di prima necessità alla popolazione martoriata dalla guerra. Ma non basta, dice Davide Squassabia, da quarant’anni impegnato nel sociale e nel terzo settore. Occorre fermare la guerra e i suoi corollari di morte e distruzione, dice.
Da qui l’iniziativa, assieme a numerosi concittadini, di dare corso a uno sciopero della fame per lanciare un segnale di invito ai governanti affinché si intraprenda un cammino di pace. «Sono 23 le guerre attualmente in corso nel mondo. La più recente in Europa, a pochi chilometri da noi. Come possiamo operare per la pace?
L’industria bellica è in continua espansione e i governi di tutto il mondo, Europa e Italia comprese, non fanno leva sulla diplomazia, ma continuano a inviare armi sempre più sofisticate e letali. Non possiamo stare a guardare. Mi sovvengono le parole e l’esperienza del Mahatma Gandhi: il digiuno, se condiviso è un’arma potentissima, più forte della bomba atomica».
Già molti sono i mantovani che hanno raccolto l’appello, tra cui il dottor Renato Bottura, Isabella Martoni, Flavio Frignani, Marilena Gallina, Luciano Fornari, Claudio de Pietri… Chi volesse aderire privatamente, potrà inviare un “ci sto” al numero 338-3066890 tramite messaggio su WhatsApp.