Stuprata e filmata dal branco, sconti di pena in appello

MANTOVA Era stata brutalmente stuprata dal branco nella ex sede del Raf, il collettivo antifascista di via Testi a Parma. Vittima della violenza sessuale di gruppo, consumata nel 2010, una ragazza mantovana maggiorenne solo da alcuni mesi. Ora la lunga vicenda processuale è arrivata al secondo grado di giudizio. La Corte d’Appello di Bologna, infatti, ritenendo colpevoli tutti e tre i giovani imputati ha confermato le condanne ma applicando nella fattispecie una riduzione di pena: 3 anni e 1 mese di reclusione comminati ai due parmigiani finiti alla sbarra, Francesco Concari e Francesco Cavalca, contro i 4 e 8 mesi ciascuno applicati in primo grado. Due anni e 8 mesi di carcere invece per il romano Valerio Pucci, a fronte dei 4 applicati con la prima sentenza. Alla giovane violentata è stato riconosciuto altresì un risarcimento di 50mila euro. I fatti risalgono al settembre di 9 anni fa. La scena della violenza era stata dal telefonino di uno degli aguzzini. I video shock erano poi circolati sul web per anni. La storia era emersa quasi per caso alla fine di agosto del 2013 quando era scoppiata una bomba nei pressi di una sede di “CasaPound” e i carabinieri avevano iniziato ad indagare negli ambienti di anarchici e antagonisti. I militari dell’Arma quindi avevano sequestrano alcuni cellulari dei militanti e da uno di questi era emerso proprio il filmato dello stupro.