Tassa rifiuti: sui mantovani un debito di 3,7 milioni

MANTOVA – Arera comanda, Tea deve rispondere. E lo farà nel modo più antipatico ai cittadini, ovverosia aprendo come al solito i portafogli. Di mezzo c’è l’annoso problema delle tariffe sui rifiuti che molti non hanno pagato, e che adesso, a partire dalla prossima primavera, diventeranno un onere imprevisto spalmato sul rimanente dei cittadini che quella tariffa l’hanno sempre onorata. A dirlo è il piano economico-finanziario 2022 che la multiutility principalmente sovrintesa dal Comune di Mantova (azionista di maggioranza della Tea, e in conseguenza di Mantova Ambiente, ramo ecologico del gruppo) dovrà adottare entro la data termine del prossimo 31 marzo, quando lo stesso nuovo regolamento verrà adottato. Insomma, l’autorità di regolamentazione dell’energia, delle reti e dell’ambiente pone condizioni che non possono essere trascurate a Mantova, dove nei decenni è venuta a stratificarsi una quantità di insoluti che lo stesso gestore dovrà in qualche modo far risultare. E la situazione virgiliana del capoluogo è ben nota da tempo, persino documentata da numerosi articoli di cronaca. Nel solo capoluogo virgiliano, riguardo alla tariffa dei rifiuti, ballano quei 3,7 milioni di crediti mai pagati, e che adesso devono saltare fuori. Tutti milioni che sono sulla groppa dei cittadini che hanno sempre pagato e pagano regolarmente la tariffa, e che prima o poi (prima del 2026, stando ai dettami della stessa autority) saranno costretti a pagare. Infatti, quanto agli effetti sull’equilibrio economico-finanziario, Utiliteam rileva una carenza degli accantonamenti riconosciuti a copertura dei crediti risalenti al periodo precedente l’affidamento (crediti “ante garam”) rispetto al valore totale, che ammonta a 3.766.186 euro. Soldi che ora le minoranze (Forza Italia in primis) trasformano in appello al sindaco Mattia Palazzi per non aumentare la Tari dato che «le utenze già stanno massacrando le attività commerciali e difficilmente sopporterebbero anche l’aumento dei rifiuti», come rileva il capogruppo Pier Luigi Baschieri.