Tenta rapina in negozio, il 51enne chiede scusa: “Restituirò la merce”

MANTOVA – «Ho sbagliato e chiedo scusa per quello che ho fatto. Non volevo comportarmi in quel modo». Un’ammissione di totale responsabilità nonchè di pentimento quella resa, davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Modena, da L.Z., il 51enne di Poggio Rusco finito in manette mercoledì scorso dopo la tentata rapina perpetrata ai danni del negozio di abbigliamento “Gemelli”, in centro a Mirandola. L’altro giorno, in sede d’interrogatorio di convalida dell’arresto, il 51enne mantovano, oltre a ricostruire il proprio progetto criminale sventato grazie al provvidenziale intervento di due poliziotti in borghese, ha dunque voluto ribadire con convinzione, anche davanti al gip, il proprio ravvedimento. Il giudice, valutando la situazione, ha così disposto a carico dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Non c’è infatti pericolo di fuga, né tantomeno di inquinamento delle prove vista la situazione più che cristallizzata. Neppure riscontrato il rischio di reiterazione del reato visto che quanto avvenuto può essere rubricato come un episodio fine a se stesso. Sarà comunque l’eventuale processo a fare chiarezza sulle cause che hanno spinto il 51enne ad armarsi di una pistola giocattolo e un coltello e tentare di dare l’assalto ad un negozio di cui, in passato, era stato cliente e frequentatore.
«Il mio assistito – ha spiegato il difensore dell’indagato, l’avvocato Stefano Pietrobon del foro di Treviso, – si è già detto disponibile a risarcire il danno a tutte le persone coinvolte. È molto provato per quanto accaduto. In lui vi è un palese e tangibile dispiacere oltre che una chiara volontà di assumersi le proprie responsabilità. Proveremo ora a capire come rimediare». Nel frattempo il poliziotto rimasto ferito ad entrambe le mani è stato operato all’ospedale di Mirandola e già dimesso. Avrà bisogno di alcune settimane di riposo prima di tornare al lavoro in commissariato, ma i tendini non dovrebbero aver subito complicazioni. L’agente, nel corso della violenta colluttazione ingaggiata col rapinatore e culminata con la sua immobilizzazione attraverso le fascette da elettricista che il 51enne aveva con sé in tasca, era stato raggiunto da un paio di fendenti nella lunga colluttazione. E solo per puro caso una coltellata non lo aveva raggiunto alla gola. Il raid era occorso nel tardo pomeriggio del 17 febbraio. Il rapinatore, dopo aver parcheggiato la propria auto, con le chiave inserite nel cruscotto per agevolarsi la fuga, aveva quindi fatto irruzione nella boutique, armato e col volto travisato da passamontagna, minacciando i presenti. A quel punto aveva fatto inginocchiare il titolare puntandogli alla testa l’arma giocattolo. Due agenti del commissariato di Mirandola, impegnati in controlli in abiti civili e in quel momento presenti all’interno dell’esercizio commerciale erano quindi immediatamente intervenuti , bloccando e disarmando il bandito, descritto come un energumeno dalla forza fisica possente, non prima di aver ingaggiato con lui un violento corpo a corpo. Una volta immobilizzato il 51enne era stato quindi scortato in commissariato a bordo di una Volante, allertata nel frattempo da una delle commesse, e da lì condotto, formalizzato l’arresto, nel carcere modenese di Sant’Anna con le accuse di tentata rapina, violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.