Truffatore seriale individuato dai carabinieri. Le vittime erano anziani che vivono da soli

MANTOVA  Lo scorso 25 Febbraio, a seguito di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Mantova, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mantova, con la collaborazione dei loro colleghi della Stazione Napoli Stella, hanno dato esecuzione eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con la prescrizione di non allontanarsi dalla sua abitazione dalle 20 alle 7, richiesta dalla Procura della Repubblica di Mantova ed emessa dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti un trentenne campano ritenuto dalla Pubblica Accusa responsabile di e truffe consumate e 13 tentate in danno di persone anziane residenti nelle province di Mantova, Verona e Rovigo, perpetrate con il collaudato modus operandi del falso maresciallo e del falso avvocato.

I Carabinieri del Norm di Mantova, in seguito ad alcune truffe perpetrate nel territorio di competenza contraddistinte dalla particolare tecnica criminale, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Mantova, hanno avviato prolungate ed articolate indagini che hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato colpito dall’odierna misura cautelare in relazione a ben 15 episodi delittuosi della stessa specie, l’ultimo dei quali commesso nel Novembre 2021.

Durante le indagini è emerso che le vittime, tutte in età avanzata, venivano contattate all’utenza telefonica della propria abitazione da un ignoto telefonista che, spacciandosi per un sedicente maresciallo dei carabinieri, raccontava di un falso incidente provocato da un loro congiunto, per il quale era necessaria una consistente somma di denaro al fine di evitare peggiori guai giudiziari. Contestualmente le vittime venivano avvisate che sarebbero state raggiunte, a breve, presso la loro abitazione, per la consegna della somma di denaro o dei monili in oro posseduti in casa, da un sedicente avvocato, il complice ora sottoposto alla misura, al quale, in due degli episodi censiti, effettivamente venavano consegnati denaro ed ori.

La persona sottoposta alla misura nei prossimi giorni sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia dal Giudice per le Indagini Preliminari.