Università, iscritti e costi aumentano: Provincia e Comuni grandi assenti

MANTOVA I numeri dell’Univeristà sono importanti sia in termini di partecipazione, sia in termini di uscite economiche. L’analisi dell’azzurro  Pierluigi Baschieri abbraccia i lati positivi, ma anche quelli negativi puntando il dito sui cosiddetti grandi assenti.

“Impossibile negare che la fondazione universitaria negli ultimi anni sia cresciuta ed abbia catturato nuovi corsi di laurea importanti per il nostro territorio, anche grazie al centro destra che attivò i corsi in mediazione linguistica. Ad oggi unico vero titolo rilasciato dalla Fondazione UniverMantova in collaborazione con l’ateneo veronese. Riportare nel capoluogo virgiliano ingegneria informatica dopo la frattura con l’università di Pavia ed aprire le porte alla facoltà di economia con il corso in management dei beni culturali hanno arricchito l’offerta formativa di via Scarsellini. E’ opportuno ricordare che la fondazione universitaria mantovana non è un vero e proprio ateneo e difficilmente riuscirà ad ottenere un’autonomia sino a quando la legislazione in materia non verrà modificata dallo Stato centrale. Nonostante ciò avere corsi di laurea e di specializzazione nel capoluogo virgiliano deve essere il primo obiettivo per chiunque siederà sulla poltrona di sindaco dopo le prossime elezioni amministrative. La fondazione ad oggi non può fare altro che giocare di sponda e costruire alleanze didattiche con università blasonate pronte a scommettere sul territorio mantovano per intercettare nuovi studenti ed offrire nuovi corsi di laurea e master di specializzazione in collaborazione con le imprese mantovane. Formazione mirata, questo deve essere l’obiettivo. Agroalimentare e zootecnia sono i due settori trainanti della economia locale e costruire partnership con altre università per attivare questi corsi sarebbe un successo per il nostro territorio che da sempre vede giovani studenti migrare verso università fuori provincia e regione per arricchire il proprio curriculum formativo. Pochi lo sanno ma i corsi di laurea attivati sino ad ora hanno dei costi ed a sostenerli con iniezioni di denaro a cinque zeri sono il comune di Mantova (660.000 euro), la Camera di Commercio (500.00 euro), Regione Lombardia (185.000 euro) e l’ Associazione Industriale (130.000 euro). Dal bilancio consuntivo del 2019, recentemente approvato a causa delle deroghe concesse per la pandemia sanitaria si apprende che le rette universitarie pagate dai 946 iscritti coprono a malapena i costi del personale e sono computate in 392mila euro a fronte di 2 ml di euro per le spese di gestione. Il Miur, ministero competente per l’università, ha contribuito con i suoi miseri 16mila euro al sostegno della fondazione mantovana. Questa fondazione per ampliarsi ed ampliare l’offerta formativa ha bisogno di ulteriori risorse economiche che non può di certo metterci il capoluogo. Servono anche l’aiuto degli altri comuni mantovani e della Provincia che da anni non contribuisce più allo sviluppo del sistema universitario mantovano, ma indica ancora diversi membri all’intero dell’ampio consiglio di amministrazione. Questo Palazzi e Nepote non l’hanno ancora capito”.