Vaccini, sindacati contro la Regione: situazione esasperante

MANTOVA Cgil, Cisl e Uil territoriali rappresentano oltre 100.000 mantovani, lavoratori e pensionati che contribuiscono fino all’ultimo centesimo alla spesa sanitaria lombarda e che hanno tutto il diritto di esigere risposte che mettano fine all’inaccettabile situazione della campagna vaccinale antinfluenzale.

Come Cgil, Cisl e Uil abbiano più volte evidenziato direttamente ad ATS Valpadana che la gestione della campagna vaccinale antinfluenzale nella nostra Regione non è tollerabile.

In particolare, vogliamo rimarcare le principali lacune verificate sul territorio:

– la mancata adesione alla campagna vaccinale di una parte dei medici di medicina generale;
– la scarsa distribuzione dei vaccini ai medici che avevano aderito;
– la difficoltà ad effettuare la prenotazione del servizio attraverso i call center o le piattaforme informatiche;
– la dislocazione logistica delle sedi vaccinali spesso distanti dal luogo residenza del richiedente.

E’ notizia di questi giorni che la situazione è notevolmente peggiorata. Persone anziane e fragili che si sono recate agli appuntamenti faticosamente conquistati sono state rispedite a casa per la mancanza delle dosi mai consegnate dalla Regione.

Come Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle nostre categorie dei pensionati, della Funzione Pubblica, della Fisascat-Cisl e della Cisl Medici, dobbiamo prendere atto che Regione Lombardia, oltre ad ammettere le sue mancanze senza porvi un serio rimedio, tenta di rabberciare soluzioni confuse e pasticciate, come la possibilità per i cittadini per cui è fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale di rivolgersi alle strutture sanitarie private. Con quali condizioni (strutture indicate dall’ATS? A pagamento? Rimborsate?) non è dato sapere. Una vera e propria ammissione di approssimazione da parte dell’Assessorato al Welfare di Regione Lombardia, e al contempo una sconfitta del sistema della sanità pubblica.

Non è questo il modo di gestire la sanità pubblica. Non è questo il modo di gestire uno dei beni più preziosi per i cittadini, costituzionalmente previsto in una regione che si vanta di essere la locomotiva del Paese e uno dei motori dell’Europa.

I cittadini mantovani esigono risposte da chi ha responsabilità di garantire la salvaguardia della vita.

Questa situazione non fa altro che amplificare incertezza e confusione fra le fasce della popolazione che dovrebbero essere maggiormente tutelate e aiutate.

Per questo facciamo appello ai consiglieri regionali affinché Regione Lombardia agisca prontamente e risolva questo drammatico problema.