Viabilità: bus navetta dai comuni dell’hinterland

MANTOVA Il prossimo passo della viabilità sostenibile cittadina riguarderà il traffico passeggeri utenti del trasporto pubblico da e per i comuni della cintura. Un investimento che l’amministrazione di via Roma ha intenzione di fare tramite accordi con i sindaci e l’Apam, partendo dai dati analitici raccolti dalla Mobility in Chain in sede di studio per il Pums. Per converso, il movimento delle circolari già in essere non necessita di incrementi, essendo già praticamente calibrato sull’utenza stabile, difficilmente peraltro incrementabile: chi oggi non usa i bus rientra fra coloro che usano bici o vanno a piedi, oppure si spostano in auto. Per loro un ulteriore incremento di bus o fermate sarebbe inutile.
Ma parlino i numeri raccolti nel piano urbano della mobilità sostenibile: 578 fermate, 60 delle quali sono completamente inutilizzate. Il numero medio di passeggeri movimentati alla fermata è 42, con un 1% di fermate in cui i passeggeri saliti e discesi sono superiori a 500 al giorno, e il 26% in cui sono meno di 10. Le linee più utilizzate sono la linea 2 e la 8.
Un insieme delle 17 linee più frequentate (su 53 linee totali, quindi il 32%) raccoglie l’80% del totale dei saliti giornalieri. Questo ci fa capire come una buona parte delle linee di trasporto pubblico sia poco adoperata nel suo complesso, non solo in corrispondenza di particolari fermate inutilizzate, recita testualmente il Pums.
Dunque? «La soluzione che andremo a studiare – anticipa l’assessore alla viabilità  Iacopo Rebecchi – prevede sicuramente un potenziamento delle corse dai comuni dell’hinterland, spesso penalizzati da tempi lunghi di percorrenza (circa 40 minuti) anche a causa delle troppe fermate. L’idea da mettere in atto è appunto quella di ridurre questi tempi, e la formula è senz’altro quella di fare corse dirette, quantomeno per studenti e lavoratori».
Del resto, anche in tal caso parlano i numeri. Parlando di line extra-urbane, su un totale di 515 fermate, ne contiamo 88 con zero saliti. E nell’89% delle fermate un numero di saliti inferiore a 50 al giorno. I conti non tornano.